Concorso Scuola e Gravidanza, di Giampaolo Felli da Controcampus, 8.2.2013 Concorso Scuola e Gravidanza - Prova differita o discriminazione per le donne in gravidanza. La politica si schiera a favore delle donne. La magistratura tutela i diritti sanciti dalla costituzione, esce la sentenza TAR a favore delle donne, ed apre uno spiraglio per tutte quelle donne che aspettano un bambino. Una delle basi della nostra società è sicuramente l’articolo 3 della Costituzione della Repubblica Italiana, il quale ci dice che: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di di fatto la libertà e l’eguaglianza dei lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. Ebbene, queste parole sono tanto importanti quanto spesso purtroppo disattese.
Concorso Scuola e Gravidanza – Disattese come ad esempio avviene nella scuola di oggi. Nella procedura del cosiddetto “concorsone” a cattedra che sta riguardando la scuola in questo periodo, infatti, è specificato espressamente che: “La mancata presenza nel giorno e ora indicata comporta l’esclusione dal bando”. Insomma, se si è in dolce attesa e il figlio decide proprio di nascere il giorno del concorso, si hanno due possibilità: o si partorisce in ospedale o si partorisce in ospedale. Il concorso, quindi, non si può fare. Questa procedura, sicuramente discriminatoria nei confronti delle donne rispetto agli uomini che certamente non hanno questi problemi, ha suscitato molte polemiche e ha fatto soprattutto arrabbiare un deputato dell’ARS (Assemblea Regionale Siciliana). Si tratta dell’onorevole Nino Germanà, il quale si è fatto carico della questione perché ritiene assolutamente illegittima tale procedura. Secondo l’onorevole, infatti, la procedura sarebbe in profondo contrasto con la direttiva europea n. 207 del 9 febbraio 1976. Tale direttiva riguarda la concreta ed effettiva applicazione del principio della parità di trattamento fra uomini e donne per quanto riguarda l’accesso al lavoro.
Riportiamo il testo della lettera che il deputato Nino Germanà ha rivolto alle autorità politiche del nostro Paese circa la questione Concorso Scuola e Gravidanza
Il 18 dicembre 2012, si è svolta la prova preselettiva del concorso
docenti per la Regione Siciliana, e tutti coloro che hanno
brillantemente superato la prova, sono stati convocati per sostenere
la prova scritta, secondo un calendario stilato in base agli ambiti
disciplinari. In veste della mia carica di deputato regionale e del
mio ruolo che m’impone la rappresentanza d’istanze ed esigenze
presso l’Assemblea Regionale Siciliana, sono stato investito di
numerose richieste provenienti da donne in stato di gravidanza, il
cui termine coincide con la data fissata per lo svolgimento della
prova scritta, e che quindi di fatto si trovano impossibilitate a
recarsi presso la sede stabilita per l’esame. (leggi
lettera – testo integrale) Una lettera forte, questa dell’onorevole Nino Germanà, che esprime tutta la solidarietà al popolo femminile. Una lettera che va nella stessa direzione di una sentenza del Tar di Catanzaro sul Concorso Scuola e Gravidanza, emessa proprio pochi giorni fa, l’1 febbraio. Una sentenza che potrebbe cambiare notevolmente le carte in tavolo. Una sentenza che incredibilmente viene emessa proprio in concomitanza con tale polemica. Tale sentenza, infatti, potrebbe aprire uno spiraglio per tutte quelle donne che aspettano un bambino e che non sanno se potranno accedere al concorso a cattedra scolastico; il fatto oggetto della sentenza è il seguente: una candidata che non aveva potuto svolgere la prova orale poiché la gravidanza terminava il giorno dell’esame, è stata comunque ammessa a un concorso pubblico per titoli ed esami per due posti di Dirigente Biologo. Un precedente, quindi. Un precedente importante, in quanto sappiamo che a livello giuridico, proponendo un eventuale ricorso, l’aggrapparsi ad un “precedente” è di fondamentale importanza e aumenta di molto le possibilità di vittoria in giudizio. La donna, infatti, ha fatto ricorso ed esso è stato accolto dal Tribunale Amministrativo della Calabria (sentenza tar-calabria). La candidata potrà quindi presentarsi ad un altro esame orale relativo allo stesso concorso. Quindi in teoria non ci dovrebbe essere alcuna differenza con il concorso scolastico imminente. Un precedente che apre senza dubbio una fattispecie che scatenerà tutta una serie di ricorsi in relazione a tutte quelle donne che non potranno essere presenti alla prova dell’ imminente “concorsone scolastico”, poiché impegnate a partorire il proprio figlio in un ospedale. |