Statali, arriva blocco stipendi:
nessun aumento fino al 2014.
Cisl: "Provvedimento inaccettabile"

Retribuzioni congelate per tre milioni di dipendenti pubblici. Stabilito anche il fermo degli scatti di anzianità per i lavoratori della scuola. La disposizione, prevista nel decreto sulla 'spending review', è stabilita da un decreto ministeriale (Economia e Funzione Pubblica) che dovrebbe essere pubblicato a giorni

 la Repubblica, 28.2.2013

ROMA - Stipendi congelati fino al 2014 per gli oltre 3 milioni di dipendenti pubblici. La disposizione era prevista nell'ambito del decreto sulla 'spending review' ma adesso a stabilirla è un decreto ministeriale (Economia e Funzione Pubblica) che dovrebbe essere pubblicato a giorni. "Non si dà luogo - si legge nel testo del decreto - senza possibilità di recupero alle procedure contrattuali e negoziali ricadenti negli anni 2013-2014 del personale dipendente dalle amministrazioni pubbliche". Per il personale, "non si dà luogo, senza possibilità di recupero, al riconoscimento degli incrementi contrattuali eventualmente previsti a decorrere dall'anno 2011".

Nel provvedimento vengono fissate anche le modalità di calcolo relative all'indennità di vacanza contrattuale per gli anni 2015-2017 e ulteriori misure di risparmio, razionalizzazione e qualificazione della spesa delle amministrazioni centrali. "Non si dà luogo, - si legge nel testo - senza possibilità di recupero, al riconoscimento dell'indennità di vacanza contrattuale per gli anni 2013 e 2014. Con riferimento al triennio contrattuale 2015-2017 l'indennità di vacanza contrattuale, calcolata secondo le modalità ed i parametri individuati dai protocolli e dalla normativa vigenti in materia, è corrisposta a decorrere dal 2015". Il decreto ministeriale prevede anche il blocco degli scatti di anzianità per il 2013 per i lavoratori della scuola (personale docente, amministrativo, tecnico e ausiliario).

Il provvedimento proroga infatti per l'anno in corso le disposizioni contenute nel decreto 78 2010 secondo cui "per il personale docente, amministrativo, tecnico ed ausiliario della scuola gli anni 2010, 2011, 2012 non sono utili ai fini della maturazione delle posizioni stipendiali e dei relativi incrementi economici previsti" dai contratti in vigore.

Per la Cisl l'ulteriore blocco stipendi pubblici è inaccettabile: "Un'altra proroga al blocco dei contratti pubblici sarebbe inaccettabile" hanno detto i segretari generali Funzione pubblica e Scuola della cisl, Giovanni Faverin e Francesco Scrima, respingendo l'indiscrezione di congelare i contratti dei dipendenti pubblici fino al 2014, e ricordando che le retribuzioni sono già ferme dal 2010, "mentre la spesa pubblica continua a crescere".

Sarebbe "un atto sbagliato che colpirebbe il bersaglio sbagliato", sostengono, "non è la spesa per il personale che zavorra le finanze pubbliche, ma gli sprechi e la cattiva organizzazione. Dal 2006 in 5 anni il numero dei dipendenti pubblici è calato del 7,5%, nella scuola il calo è stato ancora più marcato". I lavoratori pubblici "hanno diritto a un rinnovo di contratto così come il privato", aggiungono i due sindacalisti insistendo sul fatto che "tre anni di blocco sono già un tempo intollerabile, che pesa come un macigno sui bilanci di famiglie colpite dalla crisi. Nella scuola gli stipendi sono già nettamente più bassi che nel resto del mondo e nel pubblico impiego la media della retribuzione netta è di 26.600 Euro all'anno. Ma se dalla media si escludono i dirigenti si passa a poco più di 20mila per i ministeri, meno di 22mila per le autonomie locali, a 23mila per la sanità. Bloccare queste retribuzioni è inaccettabile, soprattutto quando stipendi e prebende di posizioni apicali, dirigenza non contrattualizzata, corpi diplomatici continuano pesare sui contribuenti con retribuzioni a sei cifre".

Dello stesso avviso anche la segretaria generale dell'Fp-Cgil, Rossana Dettori che chiede una smentita del governo: "Sarebbe davvero inopportuno un decreto approvato dal Governo Monti a urne chiuse, una forzatura ai danni dei lavoratori delle pubbliche amministrazioni. Non credo che l'esecutivo uscente possa permettersi di prendere scelte politiche così importanti proprio in questi giorni. Il Ministro della Funzione Pubblica Patroni Griffi dovrebbe smentire le voci che lo annunciano come imminente".