Regolamento valutazione:
approvare o rinviare?

di Anna Maria Bellesia La Tecnica della Scuola, 13.2.2013

Il Regolamento sul sistema nazionale di valutazione potrebbe avere l’ok della 7ª Commissione del Senato giovedì prossimo 14 febbraio. Il Governo preme, ma la discussione è accesa. Rinviare alla prossima legislatura sembrerebbe, però, l’orientamento prevalente

Lo schema di Regolamento sul sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione, arrivato in Parlamento lo scorso 23 gennaio, potrebbe avere l’ok della 7ª Commissione del Senato giovedì prossimo 14 febbraio.

Il Governo preme, e il testo di parere favorevole è già pronto, pur con varie con osservazioni, che recepiscono in sostanza le perplessità del Cnpi e del Consiglio di Stato.

Si tratta di vedere però se ci saranno i numeri per l’approvazione. Come sempre, la valutazione fa discutere animatamente.

Il sottosegretario Elena Ugolini è intervenuta personalmente nella riunione del 6/2/2013 per sollecitare la positiva conclusione dell’iter del provvedimento. Ha ricordato che la questione si trascina dal 2001, che il testo elaborato ed approvato in agosto dal Consiglio dei Ministri è già frutto di una mediazione, che l’Unione europea a più riprese ha sollecitato l’Italia a dotarsi di un sistema nazionale di valutazione, necessario sia per intervenire sulle scuole con difficoltà, sia per ottenere l'assegnazione dei fondi europei per il prossimo settennio di programmazione.

Nell’ultima riunione della Commissione tuttavia è mancato il numero legale e la votazione è stata rinviata.

In particolare, il gruppo del Pd, pur manifestando la piena adesione all'introduzione di un sistema di valutazione, ha criticato l’impianto proposto dall’Esecutivo preannunciando l'indisponibilità a votare il parere sul provvedimento.

Rinviare alla prossima legislatura sembrerebbe l’orientamento prevalente anche in ambito sindacale.

Lo ribadisce fermamente Mimmo Pantaleo, segretario generale della Flc-Cgil. Definire un sistema di valutazione nazionale “che sia parte integrante di un progetto d'insieme per ridare valore all'investimento in istruzione” è un compito che va demandato al prossimo Governo. “Lo schema di regolamento è del tutto inadeguato per raggiungere un simile obiettivo”.

Anche Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, esprime l’auspicio “che il Regolamento non venga approvato in questa legislatura. Infatti, malgrado esso non presenti obiettivi e finalità sanzionatorie né un sistema di premialità resta tuttavia un progetto con molti aspetti critici”.

Due sostanzialmente: i meccanismi che rischiano di produrre altri aggravi burocratici, e il ruolo dell’Invalsi “le cui prerogative sono di molto ampliate tanto dettare protocolli anche nell’autovalutazione delle scuole, emarginando di fatto il protagonismo dei docenti e dei loro organi collegiali”.

Entrambi i leader sindacali, quasi all’unisono, accusano poi “la solita assenza di finanziamenti” per un progetto di questa portata.

Un approfondimento sull’argomento sarà pubblicato nel prossimo n. 12 della rivista “La Tecnica della Scuola”.