Piano nazionale Scuola Digitale/1: da TuttoscuolaNews, n. 575 25.2.2013 I termini per la presentazione delle candidature delle scuole al programma nazionale di attuazione del Piano nazionale Scuola Digitale sono differiti all’11 marzo 2012. La proroga, visti i tempi brevissimi inizialmente concessi per l’elaborazione di un progetto molto complesso, assicura il vantaggio di poter raffinare e perfezionare l’idea progettuale dei docenti della classe prescelta e di incrementare il livello di coinvolgimento dei genitori degli alunni della classe, di cui peraltro, se afferente al primo anno di corso, non si conosce ancora la composizione. Il maggiore tempo a disposizione consente anche ai dirigenti scolastici di “stanare” una domanda latente di rinnovamento della didattica in un contesto professionale che in modo ricorrente è portato a fare resistenza al consolidamento di una cultura dell’apprendimento basato su un uso consapevole dei linguaggi multimediali e delle tecnologie della comunicazione. La posta in gioco è alta ed è per questo che la via maestra per consolidare il processo di innovazione digitale è la profondità con cui sono definiti gli interventi richiesti. “Apprezziamo la decisione del Miur di prorogare i tempi a disposizione delle scuole per lo sviluppo dei progetti - dichiara a Tuttoscuola l’ing. Antonio Bosio, responsabile tecnico del progetto di sperimentazione della Samsung Smart School - “che consente al nostro network di selezionati partner territoriali che dispongono di un elevato e qualificato livello di competenze di supportare, se richiesto, il personale dirigente e docente durante questa complessa ed articolata fase progettuale. Abbiamo forme d’intervento che non si limitano a fornire schemi tecnologici ma si spingono fino alla formazione del personale docente”. Innovare i processi di apprendimento mediante le tecnologie - sottolinea, a margine di un convegno, Maurizio Gentile, Consulente di ricerca presso l’IPRASE del Trentino - “implica un rinnovamento dei modi di usare e produrre informazione e conoscenza. Questa visione si oppone all’uso delle tecnologie per replicare pratiche educative tradizionali. Il potenziale d’innovazione richiama la necessità di cambiamenti organizzativi, istituzionali e pedagogici”. La tecnologia offre infatti un’opportunità unica nella costruzione della scuola digitale del futuro. Ma è chiaro che la tecnologia, sia che abbia la forma della lavagna interattiva multimediale o dell’e-book messo in mano ai ragazzi, non può essere fine a se stessa, trasformandosi in un obiettivo. Altrimenti, ancora una volta si finirebbe per annunciare una rivoluzione già destinata a non mantenere fede alle sue promesse. |