Quota 96, vince la Fornero:
addio pensione, la Consulta dice no

Sentenza della Corte: niente pensione per gli insegnanti in Quota 96

di Francesco Maltoni, LeggiOggi.it 20.12.2013

Niente da fare per la Quota 96: tutti i lavoratori che ricadono sotto questa categoria di requisiti per la pensione, non potranno vedersi riconosciuto il diritto al trattamento. Lo ha decretato la Corte costituzionale, con la sentenza di martedì scorso 17 dicembre, che ha preso in esame la situazione degli insegnanti a rischio di infoltire le schiere di esodati per via della mancata conferma dei requisiti portati a termine.

La vicenda, si ricorderà, era emersa in seguito all’entrata in vigore della riforma Fornero, contestata da tutte le categorie di lavoratori e pensionati, al cui interno era contenuta una svista che di fatto rendeva nullo il possesso delle caratteristiche per rientrare nell’elenco dei Quota 96, intesa come traguardo degli anni lavorati aggiunti all’età anagrafica.

Il buco della legge era dovuto al fatto che la riforma introduceva le nuove disposizioni per andare in pensione con decorrenza 31 dicembre 2011, ossia l’inizio dell’anno solare, mentre, come risaputo, per i docenti il termine ultimo per la pensione coincide con l’inizio del nuovo anno scolastico, cioè il 31 agosto di ogni calendario. A rimanere coinvolti nell’erroraccio del governo, specialmente coloro che, a 61 anni, avessero maturato 35 anni di contributi, tali da consentire loro di reclamare Quota 96.

Insomma, la scuola, nella legge dell’ex ministro del Welfare che ancora oggi fa tanto discutere, è stata assimilata a ogni altro settore della pubblica amministrazione per definire i criteri e le tempistiche utili all’accesso al trattamento pensionistico. Di questo passo, dunque, è emersa con forza la questione dei Quota 96, che hanno presentato ricorso, arrivato fino alla Corte costituzionale, la quale, però, sembra, ora, chiudere anche il minimo spiraglio.

“Dichiara la manifesta inammissibilità della questione di legittimità costituzionale dell’art. 24, comma 3, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201 Disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici”.  La sentenza della Consulta segue il verdetto già di per sé avverso ai docenti di Quota 96, emesso dalla Corte dei Conti, che qualche mese fa aveva valutato come inammissibile la vertenza mossa da alcuni insegnanti sul danno patrimoniale.

 

  Il testo della sentenza