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Carrozza: “In università solo il 20%
di professori donna, dato che fa star male”

“Le donne da qualche parte si perdono
e noi dobbiamo chiederci perché non arrivano fino in fondo”

 La Stampa, 10.12.2013

milano
«Numeri bassi e scandalosi». Il ministro dell’Istruzione, università e ricerca, Maria Chiara Carrozza, definisce così i dati sui professori donna e in generale sui cervelli “rosa” ai vertici nell’università italiana.

Lo spunto per un commento, scritto di getto su Twitter , a commento di una report diffuso ieri, in cui si fotografa la “parabola” delle donne nel mondo dell’università: sono il 58% dei laureati, il 52% dei dottori di ricerca, il 45% dei ricercatori, il 34% dei professori associati, solo il 20% degli ordinari. Per non parlare dei rettori donna, solo 5 su 78.

A colpire l’attenzione di Carrozza è in particolare la percentuale dei docenti ordinari donna: «Si capisce che c’è qualcosa che non va», sottolinea. E «del resto la saletta Alitalia al lunedì mattina è lo specchio della nostra classe dirigente: tutti maschi», incalza amareggiata il ministro che oggi ha preso un volo per intervenire a Milano, all’università Bocconi, al convegno “La ricerca in Italia. Cosa distruggere, come ricostruire”.

«C’è un 20% di docenti ordinari donna contro un 80% di uomini. Lo sapevo. Ma è un numero che mi fa star male ogni volta che lo rivedo». «Partiamo tutti insieme» fra i banchi dell’università, riflette oggi a margine del suo intervento sul palco.

«Spesso le donne sono anche più brave - aggiunge commentando un altro dato contenuto nel rapporto, che segnala come su 100 donne iscritte all’università 22 raggiungono la laurea, contro il dato più basso sulle performance dei maschi (solo 15 su 100) - però da qualche parte si perdono e noi dobbiamo chiederci perché non arrivano fino in fondo».