Ocse: la scuola pubblica
prepara meglio della paritaria
di Paolo Perini,
il Bolognino novembre 2013
Nell’immaginario collettivo la scuola privata, di ogni ordine e grado,
è la scuola più elitaria e più esclusiva in cui, si suppone, I
bambini e ragazzi riceveranno un istruzione di maggiore qualità
rispetto alla banale e tanto vituperata scuola pubblica. Pare che
questa sia una delle tante leggende metropolitane, o false certezze
a cui siamo tutti legati e che non corrisponda alla realtà: le
scuole pubbliche italiane preparano meglio delle scuole private o
paritarie italiane! A dirlo non è un gruppo di attivisti pro
referendum o un sindacato degli insegnanti, bensì una delle
istituzioni internazionali che godono di maggior prestigio in Europa
e nel mondo, alla quale nessuno imputerebbe mai di essere
ideologicamente orientata a favore di qualcosa di vagamente pubblico
o socialista: l’Ocse.
Come pochi sanno, ogni anno i ragazzi e ragazze di 15 anni, di ogni
tipo di scuola, in tutti i paesi d’Europa, inclusi quelli esclusi
dall’Eurozona, compilano un test, sottopostogli dalle loro
insegnanti. Questo test è identico in tutti i paesi e in tutte le
scuole d’Europa, tranne ovviamente per la lingua nel quale è
redatto. Si tratta di un test di valutazione incrociato che spazia
su più materie, sia scientifiche che umanistiche, è il Programma per
la valutazione internazionale dell’allievo (Programme for
International Student Assessment, meglio noto con l’acronimo di
PISA). La metodologia usata è scientifica e quindi lungi dal
favorire questo o quel gruppo, questa o quella scuola, questo o quel
paese: il test è per tutti uguale e l’insieme delle valutazioni dei
ragazzi vanno a confluire in un dato unico che è una vera e propria
cartina di tornasole della preparazione degli studenti di quel
determinato paese. Dal 2009, vista la bontà delle valutazioni del
Pisa, partecipano ad esso anche nazioni non europee, 57 in totale
sulle circa 200 presenti sul pianeta.
Il dati del test Pisa 2009 dell’Italia non sono affatto confortanti:
demarcano una netta divaricazione tra nord – dove i ragazzi hanno
imparato di più e sono a livelli europei – e sud, dove i ragazzi
hanno imparato poco, in alcuni casi non sanno far di conto e fanno
fatica a capire ciò che hanno letto. Ma, udite udite! Dai dati
scorporati ecco emergere chiara e fulgida un altra verità, così
scomoda, che spesso e volentieri viene tacciata: i risultati degli
studenti, sia del nord che del sud, delle scuole pubbliche, sono
nettamente superiori ai risultati degli studenti che frequentano
scuole private o paritarie!
Gli economisti del sito lavoce.info hanno studiato i dati Pisa e ne
hanno ricavato un grafico, che spiega meglio di ogni parola il
divario di apprendimento tra i ragazzi della scuola pubblica e
quelli che frequentano scuole private. Le scuole private finanziate,
cioè le paritarie, fanno addirittura peggio delle scuole private
tout court:
I dati sono così allarmanti che dovrebbero far riflettere
profondamente le autorità sull’opportunità di finanziare le scuole
che preparano peggio gli studenti, rispetto alle scuole pubbliche.
Qualunque amministratore sensato, vedendo questi dati, invece che
riporli in un cassetto, dovrebbe interrogarsi su quale sia il meglio
per i ragazzi. I dati del Pisa sono comunque una sommatoria dei
risultati di tutte le scuole del paese, perciò, per assurdo, può
darsi che a Bologna ci sia la migliore scuola privata del paese, che
prepara meglio di qualunque altra scuola media statale. Può darsi.
Ma i risultati generali degli studenti delle scuole private e delle
scuole paritarie della penisola non sono affatto incoraggianti.
Escono dalle scuole medie più ignoranti (il test è appunto
sottoposto a ragazzini di 15 anni), e sopratutto, per quanto
riguarda le nozioni scientifiche, hanno conoscenze ancora più scarse
rispetto ai loro “colleghi” della scuola pubblica, i quali però non
possono gioire. Gli studenti italiani fanno una magra figura in
Scienze, Matematica, ma è in Lettura e comprensione e Problem
Solving che vengono distanziati enormemente dai Coreani e Finlandesi
e ragazzi
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Lettura e comprensione del
testo |
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