Scuola, il Pirellone salva i fondi Il finanziamento del sostegno al reddito nelle statali passa da 23 a 5 milioni di euro: azzerati gli assegni ai meritevoli. Pizzul (Pd): "Maroni è arrivato là dove nemmeno Formigoni si era spinto" di Matteo Pucciarelli, la Repubblica di Milano 5.12.2013
Praticamente salvi i fondi per le scuole private, falcidiati quelli
per le pubbliche. «Maroni? È peggio di Formigoni», attaccano gli
studenti della Rete della Conoscenza che oggi hanno organizzato un
presidio fuori dal palazzo della Regione Lombardia. «Roberto Maroni?
È arrivato là dove Roberto Formigoni non si era mai spinto.
Inspiegabile e ingiustificabile», ci mette il carico il pd Fabio
Pizzul. Le voci incriminate del bilancio di previsione regionale
2014-2016 sono tre. E raccontano come a fronte di una semi scomparsa
dei contributi al pubblico, si confermano invece quelli ai privati. La posizione di Roberto Gontero, presidente dell’Associazione genitori scuole cattoliche, è opposta: «È evidente la sproporzione tra quanto gli istituti paritari offrono alla società in termini di servizi educativi, e quanto percepiscono sotto forma di contributi statali, cioè l’1,2 per cento del budget scolastico nazionale contro il 12 per cento di popolazione scolastica gestita». La prospettiva è quindi ribaltata: «Sarebbe auspicabile — aggiunge infatti Gontero — che la situazione delle scuole private degli altri paesi europei, dove in modo considerevole anche le scuole non statali sono finanziate dallo Stato, finalmente potesse diventare quella italiana. Purtroppo, ci aspetta ancora una lunga battaglia, non solo dal punto di vista economico, bensì culturale». La diretta interessata, cioè l’assessore regionale all’Istruzione, Valentina Aprea, parla di un bilancio riorganizzato: «I fondi tolti in certe voci rientrano tutti attraverso il sostegno alle famiglie disagiate e le premialità specifiche per singoli istituti», spiega. E va bene un certo dispiacere per le borse di studio azzerate («Quando si taglia si fanno scelte dolorose»), ma la promessa è che «quelle universitarie non verranno toccate». Su un punto però Aprea non transige: i fondi per le private: «Non sarà certo questa giunta a far venire meno il pluralismo educativo, siamo in piena continuità con l’amministrazione precedente. Vorrebbero imporre una scuola uguale per tutti, per noi invece le tradizioni vanno rispettate». |