A chi tocca l’assegnazione di Pasquale Almirante, La Tecnica della Scuola 19.12.2013 La Voce.info entra nel merito della valutazione Invalsi, dopo le dimissioni da presidente dell’Istituto di Paolo Sestito e la nomina di una commissione ministeriale incaricata di selezionare i candidati
Tuttavia, sottolinea La Voce, nostro paese, il dibattito su tutti questi temi è stato preda di pregiudizi ideologici e di sentenziosità arbitrarie, tralasciando il fatto più importante e cioè che anche in Italia si cominciassero a esprimere opinioni sulla scuola fondate sui fatti. Si può discutere se altre competenze, oltre a quelle fin qui considerate dall’Invalsi, dovrebbero essere fatte oggetto di analisi. E si può discutere su quali siano gli strumenti di misurazione più adeguati, ma senza la raccolta di solide informazioni oggettive e standardizzate sugli apprendimenti di chi frequenta i vari ordini e gradi del nostro sistema scolastico, nulla potrebbe essere fatto per porre rimedio a sue eventuali carenze formative, o di sue singole componenti, né diffondere le buone pratiche organizzative, pedagogiche e didattiche poste in atto da dirigenti e insegnanti. Per continuare in questa sua essenziale funzione di documentazione e di analisi del funzionamento del nostro sistema scolastico e per completarla, l’Invalsi abbisogna, oltre che di un vertice competente, di accrescere le proprie risorse scientifiche e tecniche e la propria strumentazione informatica, potenziando il suo personale e le sue dotazioni strumentali, l’innesco dei processi di autovalutazione, di valutazione esterna e di rendicontazione sociale delle singole scuole e del sistema scolastico nella sua interezza. Tuttavia rimane sempre un lato oscuro nei meandri di questo ragionamento, che a livello teorico è inoppugnabile, ma che si opacizza proprio sui livelli cosiddetti ideologici. Il timore più apparente dei docenti sta infatti nell’uso che di questi risultati se ne possa fare da parte di chi li gestisce, sfruttandoli sia in termini vessatori e sia di favore agevolante, con l’implementazione di graduatorie meritocratiche che non renderebbero un buon servizio alla serenità delle scuole. Ed è lo stesso dibattito politico-ideologico che fa innalzare le barricate dei sospetti, considerato che, per esempio, è tra gli obiettivi della destra quello di favorire le scuole private per cui qualsiasi mancanza pubblica, come è avvenuto finora, è servita come grimaldello per valorizzare il privato, mentre lo sfruttamento degli stessi docenti come vigilanti delle prove ha contribuito ad esasperare il già pesante lavoro d’aula. |