Spending review in arrivo, di Reginaldo Palermo, La Tecnica della Scuola 22.12.2013 Ma a rischio sono anche le "novità" della legge 128 perchè le entrate per le accise sono state ampiamente sopravvalutate. Temendo ulteriori tagli il Ministro lavora per far partire i programmi legati al bilancio del 2013
D’altronde il fatto che Carrozza stia firmando tutti i decreti che consentono di impegnare fondi per il 2013 sta proprio a significare – ci sembra – che il Ministro non ha nessuna certezza di poter spendere le cifre previste per il 2014 e quindi si sta dando un gran daffare per dare avvio almeno a qualche iniziativa: e infatti sono già stati firmati i decreti per i libri di testo, per le attività di orientamento e per il wifi nelle scuole. E, per evitare che la scure del MEF intervenga sul bilancio di Viale Trastevere, sono stati messi al sicuro anche i fondi della legge 440/97 (pochi per la verità) con un decreto ormai esecutivo. Pochi giorni fa il Ministero ha anche assicurato che il capitolo di spesa che serve a pagare le supplenze è stato adeguatamente rifinanziato, ma in assenza di informazioni precise è difficile capire e sapere da dove sono stati prelevati i fondi necessari (secondo una stima prudenziale si tratta di non meno di 40-50milioni di euro per ogni mese e se è vero che si tratta di pagare novembre e dicembre si arriva facilmente a 100milioni). Il commissario Cottarelli, intanto, ha già fatto capire che la revisione della spesa dovrà riguardare tutti, scuola compresa e non è detto che gli 80-100milioni risparmiati con una nuova operazione di dimensionamento delle scuole possano bastare. Il fatto è che a questo punto non ci sono più molte voci sulle quali intervenire: qualcosa si potrebbe risparmiare ancora rivedendo le regole per gli esoneri dei docenti collaboratori del dirigente scolastico ma il risparmio decisivo può arrivare da una sola operazione: tagliare di un anno l’intero percorso scolastico, con un conseguente taglio di 50mila cattedre e quindi con un risparmio sicuro di un paio di miliardi di euro, magari distribuito su 2-3 anni. A quel punto, forse, potrebbero saltare fuori anche un po’ di spiccioli per il rinnovo del contratto, ma il prezzo politico che il partito del Ministro dovrebbe pagare sarebbe certamente altissimo. |