Marinare la scuola fa male ai risultati.
E gli italiani sono i terzi al mondo

I nuovi dati diffusi dall'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. I nostri studenti più presenti solo di turchi e argentini. E chi va meglio sono i cinesi, con presenze record. I risultati della ricerca Ocse-Pisa

di Salvo Intravaia, la Repubblica scuola 7.12.2013

BIGIARE, Fare sega, Nnarggiare o Foldare. Città che vai, modo di dire per definire sempre lo stesso comportamento diverso che trovi. Il concetto però è sempre quello: marinare la scuola. Con gli studenti italiani che sono campioni (quasi) mondiali, preceduti sul podio dai soltanto dai quindicenni turchi e argentini, che sono in vetta. La sorprendente statistica arriva direttamente da Parigi, dove quattro giorni fa l'Ocse  -  l'organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico  -  ha presentato i dati dell'indagine Pisa (Programme for International Student Assessment) 2012 sulle competenze in Lettura, Matematica e Scienze dei quindicenni di 65 paesi di tutto il mondo industrializzato.

A confessare l'abitudine di assentarsi  -  non si sa quanto strategicamente, per problemi di salute o per saltare qualche giorno di lezione  -  sono gli stessi studenti intervistati attraverso il questionario che raccoglie una serie di informazioni sulle abitudini di vita dei ragazzi e sulle condizioni socio-economiche degli stessi. E le assenze, a quanto è possibile dedurre dai risultati disaggregati forniti dall'Osce, hanno un peso piuttosto consistente sulle performance. Addirittura 100 punti  -  che corrispondono a due anni scolastici  -  tra coloro che si assentano pochissimo e gli habitué. La domanda posta era la seguente: nelle ultime due settimane quante volte hai saltato una giornata intera di lezione?

Tra i quindicenni italiani che dichiarano di non essersi assentati neppure una volta nelle ultime due settimane prima del test, i risultati sono di tutto rispetto: 506 punti, in media, in Lettura, 503 in Matematica e 509 in Scienze. Più della media Ocse  -  496 punti in Lettura, 493 in Matematica e 503 punti in Scienze  -  e ben oltre la media italiana: 490 punti in Lettura, 485 in Matematica e 494 in Scienze. Tra coloro che invece dichiarano di assentarsi spesso  -  da 5 volte in su, nelle due settimane prima della prova  -  le performance crollano: 406 punti in Lettura, 407 in Matematica e 418 in Scienze. E guardando bene i numeri, ci si accorge che l'assenza fa parte della settimana scolastica italiana.

I giovani intervistati del nostro paese che dichiarano di non essersi assentati nelle due settimane precedenti la prova ammontano al 51,6 per del totale, poco più di turchi (al 45,5 per cento) e argentini, al 41,4 per cento. La rimanente parte si concede pause più o meno lunghe durante la settimana scolastica. La più gettonata è quella di pochi giorni: uno o due ogni quindici giorni. Problemi di salute o fuga da un ambiente che gli studenti italiani non riescono a sopportare? Al contrario, i quindicenni cinesi della provincia di Shanghai, in  testa alla classifica internazionale in tutte e tre le competenze indagate dall'Osce, sono i più presenti in classe: 99,2 per cento di studenti senza assenze.

Ma il test Ocse-Pisa fa cadere anche una serie di luoghi comuni su cui si è discusso per anni. Le cosiddette classi-pollaio non sembrano così deleterie per l'apprendimento: in quelle con 26/30 alunni si registrano le migliori performance. Stesso discorso per le tecnologie: nelle scuole dove si utilizzano i tablet e internet durante le lezioni le performance sono meno buone. Il Pisa mette in discussione anche la presunta superiorità delle ragazze sui compagni maschi, che prevalgono in Matematica e Scienze. E riguardo alla rivalità tra privato e pubblico, le scuole statali vincono 2 a 1: i quindicenni delle scuole statali superano di misura i compagni che hanno scelto la scuola privata in Lettura e Matematica. Sono costretti a soccombere, sempre di misura, in Scienze.