Convegno alla Luiss: di Pasquale Almirante, La Tecnica della Scuola 13.12.2013 In quasi tutti i paesi europei, e anche in Usa, sono stati sviluppati sistemi di valutazione di scuole e docenti con l’obiettivo di migliorare l’insegnamento e l’apprendimento, ma anche per legare gli stipendi dei prof ai risultati. E in Italia?
Tuttavia, e
appare importante sottolinearlo, gli stipendi dei prof crescono,
quando crescono, solo per anzianità, mentre tra il docente più
impegnato e aggiornato e quell’altro neghittoso e assenteista a fine
mese e sulla busta paga non c’è differenza. E come se non bastasse nel Regno unito c'è un forte obbligo di "render conto" delle proprie performance, mentre ogni professore riceve una valutazione scritta annua della propria attività basata su standard e obiettivi assegnati dal preside. Tutte queste varianti e obblighi stabiliscono una differenziazione delle retribuzioni. E proprio nel corso del convegno è stato rivolto al ministero una sollecitazione a riprendere e potenziare le sperimentazioni avviate col Snv, implementato dal governo Monti, e fare passi avanti sulla valutazione. Per suo conto, la ministra Carrozza, ha aperto alla iniziativa e alla sollecitazione, tanto che è nelle sue intenzioni “mettere in atto il Dpr sulla valutazione” varato con l’ex ministro all’istruzione, Francesco Profumo. Ma non solo, ha pure specificato di assumere i 59 ispettori del dl Scuola e scegliere, attraverso “candidature aperte”, il nuovo presidente dell'Invalsi dopo le dimissioni del precedente Paolo Sestito. La ministra ha pure assicurato che ci sarà un potenziamento del sistema di valutazione, con il coinvolgimento di tutti i soggetti e della società. Del resto, ha concluso “il primo obiettivo della scuola è formare alla cittadinanza e al lavoro”. |