Cara ministra, l’uso degli
strumenti di misura La Tecnica della Scuola 3.12.2013 Pedagogisti e psicometristi scrivono alla ministra Carrozza per denunciare il loro disagio per l’uso inappropriato degli strumenti di misura degli apprendimenti e, in particolare, delle prove strutturate
Se la Docimologia
e la Psicometria vengono espropriate ai settori scientifici di
competenza e affidate a consulenti ed esperti c’è il rischio che
valutazione degli apprendimenti venga invalidata da un uso improprio
delle metodologie di costruzione delle prove e di rilevazione,
analisi e interpretazione dei dati. Alla professoressa Maria Chiara Carrozza Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Gentile Ministro Carrozza, fin dal suo insediamento, Lei ha posto l’accento sulla rilevanza del tema della valutazione in ambito scolastico. Come docenti di Pedagogia Sperimentale e Psicometria, condividiamo da sempre la rilevanza di questo tema. Ciononostante Le scriviamo per sottolineare il disagio che viviamo a fronte di un uso talvolta inappropriato degli strumenti di misura degli apprendimenti e, in particolare, delle prove strutturate. Specifici errori nella costruzione o nell’uso di questi strumenti, invece di contribuire a diffondere una seria cultura della valutazione rischiano di generare incidenti di percorso, gettando discredito su pratiche scientifiche che nel tempo hanno consolidato procedure e modelli di analisi rigorosi e affidabili. La Docimologia e la Psicometria sono state espropriate ai settori scientifici di competenza e affidate a consulenti ed esperti con il risultato di alimentare sospetti e resistenze nei confronti dei processi di selezione e valutazione. Nell’offrirle la nostra collaborazione vorremmo anche sottolineare che se i problemi dell’assessment e della valutazione sono veramente rilevanti è necessario avviare una strategia di formazione che doti il paese delle competenze necessarie ad evitare il rischio che le opportunità derivate da un corretto modello di valutazione degli apprendimenti vengano invalidate da un uso improprio delle metodologie di costruzione delle prove e di rilevazione, analisi e interpretazione dei dati.
Qualora fosse
interessata ad approfondire questa tematica volentieri metteremmo a
Sua disposizione le nostre competenze e le nostre prassi di lavoro.
Ringraziandola
fin d’ora per la Sua attenzione,
Fabio Lucidi,
Sapienza Università di Roma, fabio.lucidi@uniroma1.it |