Grazie prof: studenti più bravi grazie a loro

Gli studenti italiani risalgono la classifica Ocse, e nel 2013 guadagnano punti in matematica, scienze e comprensione dei testi. Tutto merito degli insegnanti

Margherita, Skuola.net 20.12.2013

Gli studenti italiani quest’anno hanno fatto guadagnare al Bel Paese una vittoria sul fronte dell’istruzione. Secondo le recenti classifiche stilate dall’Ocse, infatti, i giovani di casa nostra sono migliorati in molte discipline, tra cui la matematica, riuscendo a competere in un serrato testa a testa con i coetanei di Shangai e Singapore. Nessun trucco, niente bacchetta magica: il merito di questa rimonta va tutto ai cari professori che, nonostante le condizioni in cui versa la scuola italiana, tengono duro e sfornano studenti modello.

MIGLIORAMENTI IN VISTA - Sono le classifiche Ocse relative a 2013 quasi concluso a rivelarci che gli studenti italiani, alla prova dei test, si sono accaparrati ben 2,7 punti in matematica, 3 in scienze, e 0,5 in comprensione dei testi. Piccoli guadagni che consentono loro di scalare qualche gradino della competizione con gli altri Paesi, ed iniziare a sperare di arrivare sul podio. Tra le scuole che primeggiano per la presenza di giovani geni, va segnalato il liceo Alessandro Volta, dove quasi 3 alunni su 10 hanno manifestato capacità record a livello di calcolo matematico, battendo la media nazionale.

TUTTO MERITO DEI PROF - Il merito di questi successi non può che andare ai prof. Difficile nutrire dubbi se si guarda alle condizioni critiche in cui versano le scuole italiane a livello di infrastrutture, organizzazione, tecnologia e risorse. Ma gli insegnanti non mollano la presa e tra mille difficoltà continuano a testa alta a fare il loro mestiere, evidentemente con grinta e tenacia, riuscendo a formare giovani brillanti e capaci. E dove le cose funzionano meglio, i risultati raggiungono l’eccellenza. Vedi il caso del Volta, la cui scuola prevede laboratori, lezioni pomeridiane anche per i primi delle classi, uno studio Tv e una collaborazione di squadra tra il corpo docenti. Insomma se c’è organizzazione, puntualità e impegno da parte di tutti, i progressi si vedono, anche oltre confine.

POVERI E DISPREZZATI - Fa riflettere il fatto che proprio gli stessi insegnanti che consentono oggi ai giovani di casa nostra di competere con i coetanei del resto d’Europa e non solo, rappresentano il bersaglio prediletto di molti appartenenti alla classe politica e dirigente del Paese. Denigrati apertamente da volti noti dell’amministrazione pubblica che non indugiano a definirli “fannulloni”, osteggiati molto spesso anche dai genitori degli alunni che tendono a ricondurre qualsiasi insuccesso dei propri figli a loro, gli eterni responsabili di tutto ciò che di più brutto accade dietro i banchi di scuola, gli insegnanti restano a galla determinati nel loro percorso. E qualche volta regalano anche belle soddisfazioni, senza avere troppo in cambio. Infatti, mentre a Singapore esiste persino la “Giornata degli insegnanti”, da noi il riconoscimento massimo in cui un prof può sperare è un minimo rispetto da parte di studenti e famiglie. Senza pensare agli stipendi: dai 24mila euro lordi all’anno di inizio carriera (vale a dire meno di 2000 euro mensili), un prof può aspirare a rimpinguare il suo compenso fino ad un massimo di 38mila euro annui, ma solo dopo 35 anni di insegnamento, vale a dire in età già bella inoltrata.