Radiografia della scuola fatta dagli studenti: prof promossi, ma la metà pensa di aver sbagliato strada Il rapporto di Almalaurea con l'indagine condotta da 48mila diplomati nel luglio scorso. E c'è la conferma ancora delle disparità di risultato legati alle differenze socio-culturali delle famiglie di Salvo Intravaia, la Repubblica scuola 6.12.2013 Prof promossi, ambienti scolastici bocciati. E soprattutto grande confusione degli studenti sul loro percorso di studi. Il Rapporto 2013 presentato questa mattina più importante dal consorzio di scuole italiane assegna un voto positivo agli insegnanti e un mezza bocciatura alla scuola come organizzazione e spazi. Ma certifica ancora una volta il fallimento dell'orientamento se è vero che, su oltre 48mila diplomati nel mese di luglio di quest'anno, 44 su cento cambierebbero indirizzo scolastico se potessero tornare indietro. Un brutto colpo per il sistema scolastico nazionale e per le casse dello stato, visto che gli insuccessi scolastici costano parecchio alla collettività. Giovani che sognano il posto fisso ma che sono sfiduciati sui possibili guadagni nel lavoro.
Per questa ragione,
Almadiploma ha messo in piedi AlmaOrièntati, "un percorso - spiega
Andrea Cammelli, presidente del consorzio Almalaurea-Almadiploma -
che offre non solo informazioni sul post-diploma, ma dà ai giovani
diplomandi la possibilità di confrontarsi con le proprie
potenzialità e i propri limiti, di scoprire le materie di studio più
consone in relazione all'offerta formativa universitaria". "Quello
che un paese avanzato non può permettersi - ammonisce Cammelli -
è lo spreco di risorse umane. In particolare dei giovani, che
rappresentano il futuro: un bene prezioso che stiamo perdendo
all'anagrafe e verso il quale la perdurante disattenzione e
sottovalutazione da parte del mondo adulto finirà per diventare un
vero punto critico".
Le opinioni dei
48mila studenti sulla scuola vanno in parte in controtendenza
rispetto alla vulgata politica degli ultimi anni. L'84 per cento
degli intervistati esprime un giudizio positivo sull'esperienza
scolastica complessiva. Gli insegnanti sono promossi: l'80 per cento
li ritiene "competenti", il 74 per cento apprezza la loro "chiarezza
espositiva" e la "disponibilità al dialogo" e il 65 per cento la
loro "capacità di valutazione". Meno buoni i giudizi sulle dotazioni
e gli spazi scolastici. Più della metà - il 52 per cento - degli
studenti non è soddisfatto delle attrezzature sportive, il 49 per
cento considera le aule dove ha trascorso tante ore non adeguate e
il 46 per cento boccia i laboratori. Dal report di AlmaDiploma si scopre che quasi uno studente su due - il 48 per cento - ha svolto almeno uno stage all'estero e uno su tre ha compiuto una esperienza di studio all'estero. E nel tempo libero, sei studenti su dieci hanno anche lavorato. Il 50 per cento dichiara anche di avere una buona conoscenza dell'inglese e quasi nove si dieci navigano in internet. Le competenze informatiche sono ancora invece a macchia di leopardo. E il futuro? Una buona fetta - il 50 per cento, che diventa l'85 per cento al liceo classico - intende continuare a studiare all'università, mentre una piccola parte - l'8 per cento - intendono coniugare studio e lavoro. Sono 22 su cento coloro che vogliono lavorare soltanto e abbastanza consistente gli intesici: il 16 per cento. Sono soprattutto tre le molle che spingono i giovani a proseguire gli studi all'università: continuare a studiare per intraprendere la professione che si desidera, ottenere un lavoro ben retribuito e per approfondire i propri interessi culturali. Chi punta a lavorare da subito sogna il posto fisso e a tempo pieno. Non importa troppo l'attinenza del lavoro con gli studi effettuati, che interessa "molto" soltanto il 37 per cento degli intervistati. Giovani invece piuttosto sfiduciati sui guadagni. Pochi, sia tra chi proseguirà gli studi all'università sia tra chi vuole lavorare, coloro che credono che il reddito sia proporzionale al titolo di studio posseduto: appena il 24 per cento. |