Okkupazioni e camorra

Pasquale Almirante, La Sicilia 1.12.2013

Occupare la scuola? Secondo la ministra dell'Istruzione, Carrozza, è un gesto estremo che non può essere individuato come una prassi. Ma ha pure detto che «se tutti gli anni, nello stesso periodo, avvengono le occupazioni, è un fenomeno che non va bene». E infatti un docente del Napoletano ha scritto: «Da tempo gli studenti hanno capito che il vento soffia a loro favore e quindi, così come ormai accade da qualche anno, con un rituale sempre uguale nel mese di novembre, in molti plessi scolastici stanno anticipando le festività natalizie di un mese». Nelle pesti i dirigenti scolastici tanto che qualcuno, sempre nel Napoletano, è stato visto piangere per le devastazioni subite dall'istituto, mentre si sussurra che dietro alle occupazioni ci sia la camorra che entrerebbe con estrema facilità per danneggiarne le strutture. Queste scuole sarebbero diventate «oggetto di una devastazione morale», aggravata da una serie di atti vandalici. Ciò anche per via del libero accesso ad estranei, concordato evidentemente durante l'occupazione.

Anche per questo la ministra ha detto che «dobbiamo aiutare i dirigenti scolastici ad affrontare questo tema, perché per loro è una grave responsabilità e non è assolutamente normale occupare un edificio pubblico che è della collettività. Quello dell'occupazione è un fenomeno di cui parlare e discutere, viene dato per scontato e questo fa male ai nostri stessi studenti». Pronta la replica dell'Unione degli studenti: «Non possiamo che giudicare queste affermazioni insensate e antidemocratiche. Le occupazioni, come le autogestioni e le cogestioni sono momenti di crescita, discussione e partecipazione. Il fatto che il ministro le giudichi immotivate da la prova di quanto la politica sia lontana dalla condizione che vivono centinaia di migliaia di studenti». Due realtà che cozzano irrimediabilmente, perché se sono triste verità le classi pollaio, il pericolo sismico, la dequalificazione, altrettanto triste è constatare il vandalico assalto, peggio ancora se c'è la camorra, di un edificio pubblico, come ha denunciato quel dirigente in lacrime, cosicché gli studenti rischiano di passare da difensori dei propri diritti a quello di nemici del proprio futuro, considerato che talune occupazioni invece di proteggere la propria scuola (come i partigiani con le fabbriche durante l'occupazione nazista) la lasciano alla mercé del "nemico".