Ancora giochi a somma zero

Mario Piemontese da ReteScuole, 7.4.2013

Per il personale docente il MIUR ha previsto di attivare in organico di diritto per il prossimo anno scolastico lo stesso numero di posti in organico di diritto attivati nell’anno scolastico in corso. La stessa cosa si è verificata anche lo scorso anno. Apparentemente può sembrare che non ci saranno tagli, ma non è così. Vediamo perché.

In seguito quando parleremo di Nord intenderemo parlare delle regioni: Emilia Romagna, Friuli, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Umbria, Veneto. Mentre quando parleremo di Sud intenderemo parlare delle regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia.

Migrazione di posti

Lo scorso anno le cose sono andate così.
Rimanendo invariato il numero totale di docenti in organico di diritto (600.839), si sono verificate nell’a.s. 2012/2013, rispetto all’a.s. 2011/2012, le seguenti migrazioni di posti da Sud verso Nord.

Il Sud ha perso 1.338 posti.
342 posti dall’infanzia sono passati: all’infanzia del Nord (175) e alla primaria del Nord (167).
160 posti dalla primaria sono passati alla primaria del Nord.
15 posti della secondaria di I grado sono passati alla secondaria di I grado del Nord.
821 posti della secondaria di II grado sono passati: alla primaria del Nord (108), alla secondaria di I grado del Nord (342) e alla secondaria di II grado del Nord (371).

Il Nord ha vinto 1.338 posti
175 posti dell’infanzia sono arrivati dall’infanzia del Sud.
435 posti della primaria sono arrivati: dall’infanzia del Sud (167), dalla primaria del Sud (160) e dalla Secondaria di II grado del Sud (108).
357 posti della secondaria di I grado sono arrivati: dalla secondaria di I grado del Sud (15) e dalla secondaria di II grado del Sud (342).
371 posti della secondaria di II grado provengono dalla secondaria di II grado del Sud.

Quest’anno il MIUR ha previsto che le cose vadano così.
Continuando a rimanere invariato il numero totale di docenti in organico di diritto (600.839), per l’a.s. 2013/2014, rispetto all’a.s. 2012/2013, si prevedono le seguenti migrazioni di posti da Sud verso Nord.

Il Sud perderà 1.988 posti.
55 posti dall’infanzia passeranno all’infanzia del Nord.
680 posti dalla primaria passeranno alla primaria del Nord.
777 posti della secondaria di I grado passeranno: all’infanzia del Nord (303), alla primaria del Nord (236), alla secondaria di I grado del Nord (4) alla secondaria di II grado del Nord (234).
476 posti della secondaria di II grado passeranno alla secondaria di II grado del Nord.

Il Nord vincerà 1.988 posti
358 posti dell’infanzia arriveranno dall’infanzia del Sud (55) e dalla secondaria di I grado del Sud (303).
916 posti della primaria arriveranno: dalla primaria del Sud (680) e dalla Secondaria di I grado del Sud (236).
4 posti della secondaria di I grado arriveranno dalla secondaria di I grado del Sud.
476 posti della secondaria di II grado arriveranno dalla secondaria di II grado del Sud.

Se consideriamo come distribuzione di partenza quella dell’a.s. 2011/2012 e come distribuzione di arrivo quella prevista per l’a.s. 2013/2014, allora le migrazioni di posti si possono sintetizzare in questo modo.

Il Sud perde 3.326 posti.
397 posti dall’infanzia passano all’infanzia del Nord.
840 posti dalla primaria passano alla primaria del Nord.
792 posti della secondaria di I grado passano: all’infanzia del Nord (136), alla primaria del Nord (295), alla secondaria di I grado del Nord (361).
1.297 posti della secondaria di II grado passano alla secondaria di II grado del Nord (1.081) e alla primaria del Nord (216).

Il Nord vince 3.326 posti
533 posti dell’infanzia arrivano dall’infanzia del Sud (397) e dalla secondaria di I grado del Sud (136).
1.351 posti della primaria arrivano: dalla primaria del Sud (840), dalla secondaria di I grado del Sud (295) e dalla Secondaria di II grado del Sud (216).
361 posti della secondaria di I grado arrivano dalla secondaria di I grado del Sud.
1.081 posti della secondaria di II grado arrivano dalla secondaria di II grado del Sud.

In sintesi.

I posti persi dall’infanzia e dalla primaria del Sud finiscono rispettivamente all’infanzia e alla primaria del Nord.
Meno della metà dei posti persi dalla secondaria di I grado del Sud finiscono nella secondaria di I grado del Nord. Il resto finisce nell’infanzia e nella primaria del Nord.
Quasi tutti i posti persi dalla secondaria di II grado del Sud finiscono nella secondaria di II grado del Nord. Il resto finisce nella primaria del Nord.

Le migrazioni di posti sono dovute, come vedremo in seguito, alla variazione della popolazione scolastica. Il vincolo dei 600.839 posti ha provocato però l’aumento del rapporto alunni/docenti da una parte perché a fronte dell’aumento della popolazione scolastica l’incremento percentuale dei docenti è stato inferiore all’aumento percentuale degli alunni, mentre dall’altra a fronte della diminuzione della popolazione scolastica la riduzione percentuale dei docenti è stata superiore alla diminuzione percentuale degli alunni. In altri termini al Nord ci sarà un numero di docenti inferiore a quello necessario a compensare l’aumento del numero di alunni, mentre al Sud il numero di docenti sarà ridotto in quantità superiore a quella necessaria a compensare la diminuzione del numero di alunni.

Variazione della popolazione scolastica

Se confrontiamo la popolazione scolastica relativa all’a.s. 2007/2008 con quella prevista per l’a.s. 2013/2014 è possibile fare le seguenti considerazioni per primaria e secondaria. Per la scuola dell’infanzia non sono disponibili i relativi dati.

Sud
La popolazione scolastica è diminuita in tutte le regioni e in ogni ordine e grado di scuola.

Primaria: -59.034 (-5,72%).
Basilicata (-10,47%), Molise (-9,00%), Puglia (-7,29%), Campania (-6,44%).

Sec. I gr. -32.422 (-4,65%).
Molise (-7,71%), Calabria (-6,95%), Sicilia(-6,16%).

Sec. II gr. -76.548 (-6,73%).
Molise (-11,86%), Calabria (-11,48%), Sardegna (-11,30%), Basilicata (-11,03%), Sicilia (-8,74%), Abruzzo (-8,45%).

Totale -168.004 (-5,86%).
Molise (-9,93%), Basilicata (-9,37%), Calabria (-8,32%), Sardegna (-6,78%), Sicilia (-6,69%).

Nord
La popolazione scolastica è aumentata in tutte le regioni e in ogni ordine e grado di scuola. Unica eccezione la scuola secondaria di secondo grado del Lazio che ha registrato una diminuzione di 2.485 studenti pari a una riduzione del -1,01%.

Primaria +90.162 (+5,82%).
Emilia Romagna (+10,45%), Toscana (+7,43%), Umbria (+7,39%), Lombardia (+7,08%).

Sec. I gr. +84.077 (+9,05%).
Emilia Romagna (+15,19%), Lombardia (+11,68), Toscana (+11,21%), Friuli (+11,09%).

Sec. II gr. +76.977 (+5,37%).
Emilia Romagna (+11,52%), Toscana (+7,82%), Veneto (+7,50), Lombardia (+7,30).

Totale +251.216 (+6,43%).
Emilia Romagna (+11,94%), Toscana (+8,46%), Lombardia (+8,26%).

I dati sono molto chiari. La popolazione scolastica sta diminuendo al Sud e aumentando al Nord.
Secondo le rilevazioni ISTAT la popolazione in Italia aumenta solo per effetto dell’arrivo degli stranieri che si concentrano soprattutto al Nord. Il numero delle nascite continua a essere inferiore a quello delle morti.

Se confrontiamo invece la popolazione scolastica relativa all’a.s. 2011/2012 con quella prevista per l’a.s. 2013/2014 è possibile fare le seguenti considerazioni per primaria e secondaria. Per la scuola dell’infanzia non sono disponibili i relativi dati.

Sud

Primaria
La popolazione scolastica è aumentata in Abruzzo di 1.070 alunni (+1,96%) e in Sardegna di 333 alunni (+0,51%).
Nelle altre regioni è diminuita: -8.748 (-0,89%).
Basilicata (-2,90%), Puglia (-1,56%), Campania (-1,07%).

Sec. I gr.
La popolazione scolastica è diminuita in tutte le regioni: -21.575 (-3,14%).
Molise (-4,14%), Sicilia(-3,71%), Campania (-3,46%), Calabria (-3,43%).

Sec. II gr.
La popolazione scolastica è aumentata in Campania di 2.709 studenti (+0,85%).
Nelle altre regioni è diminuita: -14.777 (-1,01%).
Abruzzo (-3,50%), Molise (-3,02%), Calabria (-2,73%), Sicilia (-2,14%), Basilicata (-1,52%), Puglia (-1,23%).

Totale -40.988 (-1,50%).
Molise (-2,46%), Basilicata (-2,28%), Sicilia (-2,01%), Calabria (-1,96%), Puglia (-1,63%).

Nord

Primaria
La popolazione scolastica è aumentata in tutte le regioni: +45.284 (+2,84%).
Umbria (+3,95%), Emilia Romagna (+3,78%), Lazio (+3,45%), Lombardia (+3,26%).

Sec. I gr.
La popolazione scolastica è diminuita nelle Marche di 893 studenti (-2,08%), in Umbria di 80 studenti (-0,34%) e in Veneto di 953 studenti (-0,69%).
Nelle altre regioni è aumentata: +10.997 (+1,10%).
Emilia Romagna (+2,85%), Toscana (+2,29%), Lombardia (+1,81%), Friuli (+1,31%).

Sec. II gr.
La popolazione scolastica è aumentata in tutte le regioni: +41.368 (+2,82%).
Toscana (+4,06%), Lombardia (+3,99), Emilia Romagna (+3,81%), Veneto (+3,22%).

Totale
La popolazione scolastica è aumentata in tutte le regioni: +95.723 (+2,35%).
Emilia Romagna (+3,57%), Lombardia (+3,14%), Toscana (+3,06%).

Rapporto alunni/docenti

Andiamo a vedere ora come cambierà il rapporto alunni docenti tra l’a.s. 2011/2012 e l’a.s. 2013/2014.

Primaria

Il rapporto alunni/docenti è aumentato in tutte le regioni. Solo in Puglia è passato da 14,58 a 14,57.

Al Sud è passato da 13,64 a 13,70. Al Nord da 12,59 a 12,81. Nel complesso da 12,97 a 13,13.

Nell’a.s. 2011/2012 tra le regioni del Sud era superiore a 13,64 in Puglia (14,58), Sicilia (14,17), Campania (14,14).
Nell’a.s. 2013/2014 tra le regioni del Sud è superiore a 13,70 in Puglia (14,57), Sicilia (14,24), Campania (14,19).

Nell’a.s. 2011/2012 tra le regioni del Nord era superiore a 12,81 in Veneto (13,17), Emilia Romagna (13,04), Umbria (12,80), Toscana (12,77).
Nell’a.s. 2013/2014 tra le regioni del Nord è superiore a 12,59 in Veneto (13,35), Emilia Romagna (13,28), Umbria (12,98), Toscana (12,92), Lazio (12,85).


Sec. I gr.

Il rapporto alunni/docenti è aumentato in Emilia Romagna (da 14,79 a 14,90) , Friuli (da 12,47 a 12,57), Lombardia (da 13,55 a 13,72), Marche (da 13,74 a 13,75), Molise (da11,90 a 12,07), Toscana (da 13,75 a 13,85), Veneto (da 13,11 a 13,16).
Al Sud è diminuito (da 12,04 a 11,83). Al Nord è aumentato (da 13,35 a 13,40). Nel complesso è diminuito (da 12,78 a 12,73).

Nell’a.s. 2011/2012 tra le regioni del Sud era superiore a 12,04 in Puglia (13,17), Abruzzo (12,35), Campania (12,30).
Nell’a.s. 2013/2014 tra le regioni del Sud è superiore a 11,83 in Puglia (13,04), Abruzzo (12,18), Molise (12,07), Campania (12,00).

Nell’a.s. 2011/2012 tra le regioni del Nord era superiore a 13,35 in Emilia Romagna (14,79), Toscana (13,75), Marche (13,74), Lombardia (13,55), Liguria (13,46).
Nell’a.s. 2013/2014 tra le regioni del Nord è superiore a 13,40 in Emilia Romagna (14,90), Toscana (13,85), Marche (13,75), Lombardia (13,72), Liguria (13,42).

Sec. II gr.

Il rapporto alunni/docenti è aumentato in tutte le regioni tranne in Abruzzo (da 13,19 a 13,01), Friuli (da 12,37 a 12,36), Molise (da 12,54 a 12,47), Puglia (da 13,58 a 13,56). Al Sud è aumentato (da 13,17 a 13,24). Al Nord è aumentato (da 13,64 a 13,88). Nel complesso è aumentato (da 13,44 a 13,61).
Nell’a.s. 2011/2012 tra le regioni del Sud era superiore a 13,17 in Puglia (13,58), Campania (13,52), Abruzzo (13,19).
Nell’a.s. 2013/2014 tra le regioni del Sud è superiore a 13,24 in Campania (13,70), Puglia (13,56), Basilicata (13,32).

Nell’a.s. 2011/2012 tra le regioni del Nord era superiore 13,64 in Emilia Romagna (14,15), Liguria (14,03), Lombardia (14,01), Marche (13,73).
Nell’a.s. 2013/2014 tra le regioni del Nord è superiore a 13,88 in Lombardia (14,37), Emilia Romagna (14,33), Liguria (14,22), Marche (13,98).

È proprio vero che non ci saranno tagli nel prossimo anno scolastico?

Nell’a.s. 2011/2012 in organico di diritto per primaria e secondaria sono stati attivati 519.623 posti e la popolazione scolastica ammontava a 6.804.056 di alunni. Per il prossimo anno scolastico sono previsti 519.487 posti e la popolazione scolastica ammonta a 6.858.791 alunni.
136 posti sono passati alla scuola dell’infanzia perché il numero complessivo di posti deve essere 600.839: da 81.216 sono passati a 81.352. La popolazione scolastica è aumentata di 54.735 alunni.

Abbiamo visto che il rapporto alunni/docenti è aumentato, a seconda dell’ordine e grado di scuola, in molte regioni. Se teniamo il rapporto alunni/docenti come indice di qualità dell’insegnamento e facciamo corrispondere all’aumento del rapporto un peggioramento dell’insegnamento, mentre alla diminuzione del rapporto un miglioramento dell’insegnamento, è lecito domandarsi quanti posti in più dovrebbero essere attivati per garantire un rapporto identico a quello dell’a.s. 2011/2012 in tutte le situazioni in cui è previsto che tale rapporto aumenti.

La risposta è: per la primaria 2.572 posti, 2.240 al Nord e 332 al Sud; per la secondaria di I grado 421 posti, 411 al Nord e 10 al Sud; per la secondaria di II grado 2.388 posti, 1.941 al Nord e 447 al Sud. In totale 5.381 posti, 4.592 al Nord e 789 al Sud.

In particolare.

Primaria
In ordine decrescente rispetto al rapporto tra il numero di posti necessari e il numero di posti che si prevede di attivare:
Lazio (481), Lombardia (774), Emilia Romagna (258), Umbria (43), Molise (14), Veneto (227), Liguria (61), Toscana (143), Piemonte (174), Friuli (48), Abruzzo (40), Calabria (65), Sardegna (41), Marche (31), Sicilia (88), Basilicata (9), Campania (75).
Paradosslmente in Sardegna ci sono stati 333 alunni in più e 13 posti in meno.

Nelle regioni dove il numero di alunni è aumentato, l’incremento percentuale dei docenti è stato minore dell’aumento percentuale degli alunni.
Nelle regioni dove il numero di alunni è diminuito, la riduzione percentuale dei docenti è stata maggiore della diminuzione percentuale degli alunni.

Le regioni del Sud che continuano a avere un “elevato” rapporto alunni/docenti sono Puglia, Sicilia e Campania.
Le regioni del Nord che continuano a avere un “elevato” rapporto alunni/docenti sono Veneto, Emilia Romagna, Umbria e Toscana. Ora si è aggiunto anche il Lazio.

Sec. I gr.
In ordine decrescente rispetto al rapporto tra il numero di posti necessari e il numero di posti che si prevede di attivare:
Molise (10), Lombardia (239), Friuli (19), Emilia Romagna (60), Toscana (49), Veneto (41), Marche (3).

Le regioni del Sud che continuano a avere un “elevato” rapporto alunni/docenti sono Puglia, Abruzzo e Campania. Ora si è aggiunto anche il Molise.
Le regioni del Nord che continuano a avere un “elevato” rapporto alunni/docenti sono Emilia Romagna, Toscana, Marche, Lombardia e Liguria.

Sec. II gr.
In ordine decrescente rispetto al rapporto tra il numero di posti necessari e il numero di posti che si prevede di attivare:
Lombardia (633), Umbria (64), Toscana (249), Veneto (266), Marche (93), Basilicata (36), Piemonte (184), Liguria (58), Campania (316), Lazio (238), Emilia Romagna (156), Sardegna (54), Sicilia (29), Calabria (12).
Paradossalmente in Campania ci sono stati 2.709 alunni in più e 116 docenti in meno. Allo stesso modo in Lazio ci sono stati 1.444 alunni in più e 132 docenti in meno.

Le regioni del Sud che continuano a avere un “elevato” rapporto alunni/docenti sono Puglia e Campania.
Le regioni del Nord che continuano a avere un “elevato” rapporto alunni/docenti sono Lombardia, Emilia Romagna, Liguria e Marche.

Conclusioni

La significativa diminuzione della popolazione scolastica nel Sud è l’effetto di un fenomeno sociale che ha necessità di essere accuratamente indagato.

Senza questi 5.381 posti in più si può fare solo una Scuola peggiore di quella “Gelmini – Profumo”. Sembra impossibile, ma è così.