Tfa ordinari, solo in casi eccezionali
potranno terminare ad ottobre

di A.G. La Tecnica della Scuola, 22.4.2013

L’indicazione è contenuta nei chiarimenti forniti dal capo dipartimento Lucrezia Stellacci a Usr, Univeristà e Crui: chi “sfora” il corrente anno scolastico dovrà darne motivata giustificazione agli Uffici scolastici regionali. Per i candidati che hanno svolto almeno 360 giorni di servizio, il tirocinio di 150-200 ore si dimezza. Valgono anche tutte le attività contunute nel Pof. E una parte vanno dedicate al sostegno.

Il ministero dell’Istruzione torna a ribadire un concetto espresso gà da qualche settimana: i Tfa ordinari, aperti a tutti, devono terminare entro il prossimo 31 agosto. Solo “in casi eccezionali”, sempre comunque “documentati” e “comunicati agli Usr”, sarà consentito concluderli entro settembre, al massimo ottobre 2013. L’obiettivo dichiarato è quello di permettere ai neo-abilitati di far valere la loro abilitazione in vista del prossimo anno scolastico. Oltre che di farli partecipare alla prossima tornata concorsuale.

Le intenzioni del Miur sono state espresse a chiare lettere nella comunicazione inviata dal capo dipartimento Lucrezia Stellacci ai direttori degli Usr, ai rettori delle Università e al presidente della Crui. Nel testo, avente come oggetto “Percorsi di Tfa ai sensi del DM 249/10. Schede di lavoro”, viale Trastevere ammette che nella fase attuativa atenei e Uffici scolastici regionali hanno condotto percorsi troppo dissimili. Pertanto, almeno in questa fase finale, occorreva tornare non tanto imporre una certa omogeneità ma soprattutto indicare una serie di “suggerimenti”, soprattutto a “quelle Università che, per una serie di motivi, si trovano in difficoltà”. Le indicazioni vengono espresse attraverso una serie di punti.

Si torna a ribadire che il tirocinio avrà, come minimo, “un peso di 19 crediti formativi” e che “convenzionalmente ad un CFU corrispondono 25 ore”, in parte comunque dedicate allo studio individuale. In termini pratici si tratterà di svolgere tra le 150 e le 200 ore, da dimezzare nel caso in cui il docente abbia svolto almeno 360 giorni di servizio (vale la pena ricordare che si tratta di un’eventualità, visto che stiamo parlando di Tfa aperti a tutti). Il Miur specifica, inoltre, che non si tratta di ore passate ad assistere a mere lezioni, ma anche a tutte le attività previste dal Pof, oltre che alle riunioni degli organi collegiali e dei dipartimenti. Comprese le progettazioni e correzioni degli elaborati degli studenti. Nel monte di ore di tirocinio andrebbero infine inglobate almeno 18/24 ore svolte nell’ambito del sostegno agli alunni diversamente abili.

Alcune indicazioni vengono date anche per le abilitazioni, originali, riguardante la lingua araba, russa, cinese e giapponese: considerando la non facilità a riscontrare organismi in grado di accogliere i tirocinanti, il Miur auspica l’avvio di tutor e strategie “innovative”. Ricordando anche la possibilità di rivolgersi a “istituti di cultura e enti di formazione riconosciuti”.

A proposito della non sempre facile disponibilità da parte dei tutor coordinatori, soprattutto per alcune materie, il Ministero indica quali sono le modalità da adottare per allargare la rosa di possibilità. Da considerare, in ultimi analisi, anche l’eventualità di attingare da graduatorie di tutor appartenenti a materie affini.

Uno dei punti controversi su cui si sofferma il dicastero di viale Trastevere è quello dell’esclusione di candidati con punteggi uguali. Nei casi, evidentemente non rari, in cui gli atenei non abbiano ammesso, sempre a parità di punteggio di ammissione, il candidato con maggiore servizio svolto, il Miur chiede ora di ammetterli con procedura d’urgenza, facendogli svolgere corsi e tiricini in programma. E prevedere nei loro confronti adeguati recuperi “compensativi”.

Il dicastero dell’Istruzione, infine, sottopone a Usr, atenei e Crui un questionario da riempire e inviare, al fine di superare “le criticità” di questa prima tornata di tirocini abilitanti.