Eurostat: in Italia molti dispersi, pochi laureati

da Tuttoscuola, 11.4.2013

I nuovi dati Eurostat confermano che l’Italia occupa le posizioni di bassa classifica sul fronte dell'istruzione in Europa. Nel 2012 il 17,6% degli studenti ha abbandonato la scuola secondaria. Peggiori solo i dati di Spagna (24,9%), Malta (22,6%) e Portogallo (20,8%) quando la media dell'Unione europea è al 12,8% e l'obiettivo per il 2020 è quello di scendere sotto il 10%.

Ma è quando si passa alle cifre dell'istruzione superiore che l'Italia tocca il fondo, superata anche dalla Romania. In un paese che ha ancora il mito del 'pezzo di carta', la percentuale di laureati rispetto a quanti si iscrivono all’università (o a corsi di istruzione equivalenti) è la più bassa d'Europa: poco più di uno su cinque (21,7%) completa il corso di studi entro i 34 anni.

E' il peggior dato dell'intera Unione europea, fortemente appesantito dalla performance dei maschi: appena il 17,2% arriva alla laurea, contro il 26,3% delle donne.

Il Commissario europeo per l'Educazione e la Cultura, Androulla Vassiliou. preferisce guardare il bicchiere mezzo pieno. Rispetto al 2010 la media generale degli abbandoni scolastici dell'Unione europea (passata dal 14,0% di tre anni fa al 12,8% del 2012) è leggermente migliorata, così come quella italiana (scesa sotto la soglia del 18%, quando nel 2010 era al 18,8%).

La situazione italiana è comunque molto lontana non solo dalla media generale, ma anche da quella degli altri grandi paesi europei. Gli abbandoni scolastici in Francia sono all'11,6%, in Germania al 10,5%, nel Regno Unito al 13,5%. E diventa drammatico il confronto per le percentuali di laureati: 47,1% per la Gran Bretagna, 43,6% per la Francia e 31,9% per la Germania.