La prova orale del concorsone/4:
in realtà la lezione è dis-simulata

 Tuttoscuola, 19.4.2013

Chiarita la questione dei tempi della lezione, il Ministero entra nel merito dei contenuti della lezione simulata.

Riportiamo integralmente questa parte della comunicazione agli Uffici Scolastici Regionali, perché a nostro avviso va letta dal candidato con particolare attenzione:

“Si sottolinea anzitutto che nelle avvertenze generali, a proposito della prova orale, si parla di “discipline di insegnamento” e non di “programmi d’esame”. Ciò vuol dire che l’intera prova orale, lezione simulata e colloquio successivo, verte sugli argomenti previsti per i diversi gradi di istruzione e per le diverse discipline di insegnamento come risultano, a seconda dei casi, dalle “Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione” (D.M. 254/2012), dalle “Indicazioni nazionali per il sistema dei licei” (D.M. 211/2010) e dalle “Linee guida per gli istituti tecnici e professionali” (Direttive n. 57 e 65 del 2010).

Le tracce predisposte dalla commissione in un numero pari al triplo del numero dei candidati sono formulate in modo tale che il candidato possa dimostrare le seguenti competenze:

a) padronanza delle discipline di insegnamento;

b) capacità di comunicazione;

c) capacità di progettazione didattica anche con riferimento alle TIC e agli alunni con bisogni educativi speciali”.

Il candidato, si noti bene, per il Ministero, non deve dunque in realtà simulare una lezione, ma dimostrare “di essere in grado di progettare un’attività didattica reale, esplicitandone gli elementi essenziali”. In questo senso, il testo di viale Trastevere è davvero molto chiaro:

“Sembra quindi opportuno che, anche nella formulazione delle tracce, risulti chiaramente che la lezione simulata non serve per esporre un argomento “come se ci si rivolgesse a degli studenti”, la qualcosa risulterebbe anche artificiosa, ma per consentire al candidato di dimostrare di essere in grado di progettare un’attività didattica reale, esplicitandone gli elementi essenziali:

− il tema prescelto;

− l’ordine o l’indirizzo scolastico;

− l’età degli alunni;

− la durata della proposta;

− gli strumenti e i materiali previsti anche con riferimento a tecnologie avanzate e alla presenza eventuale di alunni con bisogni educativi speciali. Si fa presente che sugli alunni con bisogni educativi speciali la complessa letteratura scientifica sull’argomento è stata recentemente oggetto di un chiarimento normativo con un’apposita direttiva del Ministro dell’Istruzione del 27/12/2012”.