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Prove Invalsi alla maturità dal 2015

Saranno 1nserite gradualmente a partire dall’anno prossimo

 La Stampa, 10.4.2013

Gli studenti che stanno preparando l’esame di maturità non avranno sorprese: le prove Invalsi, di valutazione complessiva del corso di studi, non saranno una novità dell’esame 2013, ma verranno inserite gradualmente a partire dal 2014, fino ad entrare a regime tra due anni, nel 2015.

Per ora, rimangono tutte le prove previste per la maturità, compresa l’ormai consueta terza prova, ma non i quiz Invalsi.

Il “percorso”» è stato illustrato dal ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, e dal commissario straordinario dell’Istituto di valutazione Paolo Sestito, in un incontro riservato con i sindacati, ma di cui l’Invalsi ha messo on line i principali interventi.

Profumo ha accolto positivamente il progetto di fare partire concretamente il sistema Invalsi nel 2015, dopo i pre test di quest’anno e «l’utilizzazione censuaria» del 2014: «Questo Paese è morto con le sperimentazioni», ha spiegato il ministro che ha fatto l’esempio delle iscrizioni online: «lo scorso anno furono 5 mila, quest’anno un milione seicento mila, pari al 99,4%, e questo perché abbiamo detto che si doveva fare così».

«La scuola - ha aggiunto il ministro - è molto pronta all’innovazione e tutte le volte che è stata sollecitata ha dato risposte migliori di quanto ci si aspettasse».

Tre saranno gli ambiti delle prove Invalsi a partire dal 2015: italiano, matematica e inglese, anche se non si è ancora deciso se la prova in lingua straniera sarà a una prova a se stante o parte integrante delle altre due.

Inoltre, i test avranno anche una valenza di orientamento post scolastico, con un progetto di introdurre ambiti specifici sia per l’indirizzo di studio, sia su base personale.

Altra indicazione fornita da Sestito, quella che le prove potranno avvenire nella parte centrale dell’anno scolastico, anche in vista dell’orientamento, mentre l’obiettivo è quello di arrivare ad una «prova somministrata su computer», in modo che abbia una «forza maggiore». Almeno per il 2014, però, l’Invalsi pensa di spacchettare il quiz nell’arco di una decine di prove con scuole di tutta Italia.

«Questo annuncio - spiega la Uil Scuola - toglie ogni dubbio riguardo alla sostituzione della terza prova d’esame con le prove Invalsi. D’altra parte, le scuole potranno decidere se utilizzare i risultati come elemento valutativo degli alunni. In ogni caso, c’è l’intenzione da parte dell’Istituto di farne anche uno strumento di orientamento e di selezione per le Università, realizzando in tal modo una connessione più stretta con la scuola secondaria».

I quadri di riferimento, illustrati dagli esperti, sono provvisori e nel periodo tra maggio e ottobre 2013, spiega ancora la Uil Scuola, «verrà data la possibilità agli addetti di esprimere la propria opinione o suggerimenti per modifiche» da apportare al progetto.

Per quanto riguarda l’utilizzo del computer, specialmente per attuare una «futura personalizzazione in base a software in grado di adattare parte della prova sul livello dello studente», la Uil scuola si chiede «come pensano di realizzare questa pratica in tutte le scuole italiane, sapendo che dal rapporto Ocse sul Piano Digitale Nazionale sono emerse le carenze di strumentazione e di collegamenti delle istituzioni scolastiche della nostra penisola».