L’impegno del presidente del Senato
Grasso: di A.G. La Tecnica della Scuola, 10.4.2013 L’ex magistrato lo ha detto alla presentazione dell’XI Rapporto Unicef sul benessere dei bambini: difenderò in maniera concreta e fattiva l'acquisizione di questo diritto. Un’eventuale sua approvazione avrebbe ripercussioni positive anche sulla loro regolare frequenza scolastica. La seconda carica dello Stato italiano, il presidente del Senato Pietro Grasso, ha assicurato che si adopererà personalmente per consentire la fruizione dei diritti dei minori stranieri, ad iniziare dal riconoscimento per loro della cittadinanza italiana già in tenera età. E non solo aprendo nei loro confronti una “finestra”, come è previsto attualmente, in corrispondenza del compimento della maggiore età. “Già in campagna elettorale – ha dichiarato Grasso - mi sono fatto portavoce dei diritti di cittadinanza dei minori stranieri. Di tutti quei bambini che - per lingua, istruzione e tradizioni acquisite - si sentono in tutto e per tutto italiani. Quindi difenderò in maniera concreta e fattiva l'acquisizione di questo diritto". "Oggi non si può più parlare di 'disagio sociale' ma di una vera e propria 'questione sociale' da porre al centro dell'attenzione e dell'azione pubblica", ha poi aggiunto il presidente del Senato. "La politica - ha sottilineato Grasso - non può affermare il suo ruolo se le manca il sentimento di partecipazione e quella capacità di condivisione umana e morale verso situazioni gravi di persone e di famiglie. La questione dell'infanzia e dell'adolescenza va messa al centro dell'azione politica se vogliamo che l'Italia possa avere un futuro". Per il presidente del Senato le cause di questa drammatica situazione sono sicuramente da ricercare nella crisi economica, ma non solo: "Siamo di fronte ad un impoverimento morale, dove le parole giustizia, cultura e tutela dei diritti fondamentali sembrano essere scomparse dal vocabolario e dal tessuto sociale". Per Grasso "oggi è più che mai urgente approvare misure contro la povertà infantile e le disuguaglianze. Bisogna sostenere politiche per i genitori, che facilitino il loro ingresso nel lavoro; l'accesso garantito a servizi di qualità a prezzi accessibili, investire in istruzione ed educazione per dare a tutti uguali opportunità; politiche edilizie e urbanistiche a misura di bambino". Le parole del presidente del Senato hanno voluto in qualche modo compensare, a nome delle istituzioni pubbliche, gli allarmanti dati presentati in occasione della presentazione dell’XI Rapporto Unicef sul benessere dei bambini e degli adolescenti, con il 17% di bambini che vive oggi nel nostro Paese sotto la soglia di povertà: si tratta all’incirca di 1.750.000 minorenni, di cui in larga parte con cittadinanza non italiana.Va ricordato, a tal proposito, che il reddito delle famiglie di questi adolescenti è del 31 per cento inferiore della soglia di povertà. Secondo il rapporto Report Card 11 del Centro di Ricerca Innocenti dell’Unicef, i Paesi Bassi e quattro paesi nordici - Finlandia, Islanda, Norvegia e Svezia - sono ai primi posti nella classifica mentre quattro Paesi dell’Europa meridionale - Grecia, Italia, Portogallo e Spagna - si trovano nella metà inferiore. Il nostro Paese occupa il 22esimo posto su 29 Paesi. Con le carenze che si ripercuotono inevitabilmente anche nella sfera dell’istruzione pubblica.. |