La grande trasformazione della scuola 2.0. di Luca Dello Iacovo Il Sole 24 Ore, 3.4.2013
Ha da poco tagliato su YouTube il traguardo di 10 milioni di
visualizzazioni: è un video dove alcuni protagonisti
dell'innovazione come Bill Gates e Mark Zuckerberg raccontano cosa
ha significato per loro mettere le mani sui software quando erano
ancora tra i banchi di scuola. Sono storie affascinanti. È un
filmato girato da un'organizzazione non profit, Code.org, dedicata a
incoraggiare l'apprendimento dell'informatica soprattutto tra gruppi
svantaggiati, come le minoranze etniche. Accelerano i cambiamenti
nella formazione scolastica alimentata da internet, dispositivi
mobili e cloud computing. L'Italia riprende il passo Sul territorio nazionale resta molta strada da fare. Un report dell'Ocse evidenzia che se la diffusione di tecnologie nelle scuole proseguisse alla velocità attuale occorrerebbero 15 anni per raggiungere i traguardi del Regno Unito. Ma le prime risposte non tardano ad arrivare. Con il Piano Nazionale Scuola Digitale saranno 74mila le lavagne interattive multimediali (Lim) nelle aule: le Cl@ssi 2.0 diventeranno 3mila e le Scuole 2.0 arriveranno a 30.
Un recente decreto del ministro dell'Istruzione Francesco Profumo
prevede che i collegi dei docenti dall'anno scolastico 2014-2015
dovranno adottare libri che saranno unicamente nella versione
digitale o mista. Inoltre dovranno rispettare i limiti decisi da una
riduzione dei tetti di spesa per gli acquisti di testi da parte
delle famiglie. Il provvedimento ha sollevato le proteste
dell'Associazione italiana degli editori e dell'Associazione librai
di Confcommercio-Imprese per l'Italia. L'iniziativa Tablet School
L'Italia non resta a guardare una grande trasformazione grazie alla
quale la tecnologia modifica profondamente i processi di
apprendimento degli allievi. E facilita la partecipazione. A Bergamo
il meeting Tablet School - domani al Centro Congressi Papa Giovanni
XXIII – farà il punto dell'evoluzione della scuola digitale. Dal
palco gli studenti racconteranno le sperimentazioni nell'uso delle
tecnologie nella scuola e faranno domande a docenti, esperti e
giornalisti sulla trasformazione della didattica. L'appuntamento
parte dal metodo sperimentato nella città lombarda con un progetto
guidato da Dianora Bardi, insegnante al liceo scientifico Lussana di
Bergamo e vicepresidente del Centro Studi ImparaDigitale. Classi su internet
Il mutamento globale è già in corso. Ad accendere i riflettori ha
contribuito il caso della Khan Academy: ha 10 milioni di allievi che
seguono corsi attraverso YouTube. È nata per caso quando Salman Khan
ha pensato di pubblicare su internet un video di matematica. E il
successo lo ha convinto in pochi mesi ad abbandonare il suo lavoro
di analista finanziario per dedicarsi a uno spazio online destinato
all'insegnamento. A gennaio erano 228 milioni le lezioni fruite
dagli utenti. Che hanno anche un'applicazione software per iPad dove
possono guardare i filmati e chiedere ulteriori spiegazioni. Adopera
meccanismi di gamification per coinvolgere gli allievi: ad esempio,
la durata della visione contribuisce ad aumentare il punteggio
associato al profilo degli studenti. Tutto gratuito. Ha voluto
collaborare anche il Mit per offrire video registrati nel campus
accademico. Il sogno di Kahn è diventato un simbolo di cambiamento.
Cloud learning Sono coinvolti anche i Paesi emergenti. A vincere il premio di un milione di dollari assegnato da Ted è stato Sugata Mitra, docente alla Newcastle University. In un celebre esperimento del 1999 ha scavato un fosso nel muro di una strada a New Delhi e ha lasciato un personal computer collegato a una fonte di alimentazione: i bambini di una baraccopoli hanno iniziato subito a capire come utilizzarlo. È stato il punto di partenza per studiare in che modo imparano insieme. Con la somma di denaro ricevuta da Ted Sugata Mitra intende sviluppare un ambiente di cloud learning per le nazioni povere. |