La carta Profumo Giuseppe Aragno Fuoriregistro, 11.4.2013 E' vero. I soldi per le borse di studio sono spariti nei tagli e nell'insipienza della politica, ma non bisogna coltivare la disperazione. Il gusto forse è macabro, l'intento inconscio ha un vago sapore di sadismo, ma la notizia circola e nell'indifferenza generale che circonda la scuola occorre registrarla a futura memoria. Quando gli storici attoniti ricostruiranno la vicenda di questo impensabile codicillo di legislatura, occorrerà che si sappia: mentre il Paese annaspa nei vortici della peggiore crisi finanziaria che si sia mai registrata, Profumo, ministro scaduto e però prorogato, dà segni di vita e lancia, ineffabile, la sua tragicomica "Campagna di educazione finanziaria".
In società con Poste Italiane, prende il via così, per gli studenti
della scuole secondarie di II grado, quello che l'Ansa, definisce,
con impeccabile stile professionale lo "strumento di pagamento
integrato alla 'Carta dello Studente -
IoStudio''.
Nunc est bibendum! Dopo le pagine buie di Berlinguer, Moratti e
Gelmini, Profumo apre un nuovo capitolo e accende un faro sulla
sorte della nostra pubblica istruzione: benché privi ormai di una
scuola degna di questo nome, grazie alla "carta Profumo", i nostri
ragazzi continueranno a chiamarsi studenti. |