DIRITTO DI CRONACA
L’ex baby-rettrice Carrozza Arriva dall’università: “La mia priorità è ridare dignità agli insegnanti” Flavia Amabile La Stampa, 28.4.2013
roma
«Ancora sono nella fase
dell’emozione, ho ricevuto da poco la notizia, mi sto organizzando
mentalmente. Lavorerò certamente per la scuola. Ne conosco i
problemi, ho verificato che soprattutto c’è bisogno di investimenti
mirati, non solo di risorse usate in modo vago. È necessario capire
dove e come usarle. Sento forte la responsabilità di questo ruolo in
questo momento difficile».
«È uno dei miei
obiettivi. Lo sento dentro, è un obiettivo anche personale. Gli
insegnanti svolgono un ruolo importante sul territorio, sono i
nostri ambasciatori. Se l’Italia è stata unita è anche grazie ai
professori che hanno fatto studiare gli italiani sugli stessi testi.
I professori sono uno straordinario elemento di coesione sociale».
«Conosco bene Francesco
Profumo, rispetto il suo obiettivo e quello che ha fatto perché
penso che sia un processo ineludibile ma se poi le scuole non
funzionano è inutile pensare alla rivoluzione digitale. C’è sempre
stato un problema di fondo sui cui bisogna essere equilibrati senza
fare troppi proclami ma cercando di lavorare per far funzionare le
scuole a partire dall’edilizia scolastica che è un problema di
enorme importanza».
«Voglio prima parlarne
con Profumo e con le persone che hanno lavorato a queste tematiche.
Non è mia abitudine entrare a gamba tesa. So bene che sono dei
problemi da affrontare ma ho bisogno di capire per dare risposte di
responsabilità».
«Dobbiamo ancora
parlarci con calma. Siamo abituati a capirci al volo, senza bisogno
di troppe parole. So che si aspetta equilibrio e capacità di
mediazione». «Mi auguro che ci sarà attenzione per la scuola. Ce n’è davvero un gran bisogno. Il ministero dell’Istruzione, della Ricerca e dell’Università, però, è fondamentale nel far ripartire le speranze del Paese. Con spirito di servizio metto a disposizione la mia esperienza per convincere gli italiani che l’istruzione e la conoscenza sono pedine fondamentali per la ripresa culturale ed economica dell’Italia. Dobbiamo aiutare i più meritevoli a studiare secondo i dettami della Costituzione, dare fiducia ai ricercatori e offrire nuove motivazioni a tutto il corpo insegnante. Dobbiamo dare forza e prospettive alle imprese, costruendo un Paese che individui grandi aree di investimento, di ricerca, di innovazione nell’industria, nell’agricoltura e nei servizi. Investire nella conoscenza significa investire sul futuro, nell’unica risorsa che non si può spostare altrove per essere prodotta a costi più bassi: è un settore che crea e salva posti di lavoro e questa è la nostra massima preoccupazione».. |