“Adotta un cervello” al liceo Beccaria

Marina Boscaino Blog Io Donna Scuola, 8.4.2013

Sarà Beppe Severgnini, venerdì 12, l’ospite d’onore della serata d’inaugurazione della nuova aula multimediale al liceo classico Beccaria, a Milano. Un progetto che è stato realizzato grazie all’aiuto degli sponsor, novità assoluta per la scuola pubblica. E i finanziamenti dei privati sono stati generosi: se l’obiettivo da raggiungere  era di 10.000 euro, ne sono stati raccolti addirittura 25.000, tra studi legali, fornitori di prodotti per dentisti e soprattutto una nota libreria per studenti.

Chi mi legge, sa che sono sempre stata piuttosto contraria all’ingresso dei privati nella scuola. In passato ho manifestato più volte la mia perplessità a proposito della proposta di legge Aprea, che avrebbe permesso ai privati di entrare nei Consigli d’Istituto (per ora è stata stoppata, poi chissà); per motivi di principio e per il timore di condizionamenti esterni nei delicati meccanismi della formazione.

Ho seguito da vicino però la vicenda del liceo Beccaria, e devo dire che ho cambiato idea. Alla serata di presentazione del progetto, prima di Natale, ho ascoltato questo papà che non conoscevo, Piero Almiento, presidente del Comitato genitori, esporre con passione e competenza (si occupa di marketing) il suo progetto. L’idea di base era questa: ci servono 10.000 euro per rendere l’Aula magna 2.0 multimediale, cambiare impianti audio e proiettore, adattarla insomma in modo che gli studenti possano realmente usufruirne. Peccato che, se stiamo ad aspettare Ministero o Enti locali, questi soldi non arriveranno mai. Meglio essere realisti e cercare un’altra soluzione: chiedere a chi i soldi li ha, e vuole investire sui giovani, sui NOSTRI giovani. Non  si sarebbero chieste grandi cifre ma quote a partire da 1500 euro. Bello il titolo della campagna: “Adotta un cervello”. Devo dire che, mentre a inizio di serata si sentiva un certo gelo tra i presenti (e non solo perché al Beccaria la sera fa freddo) man mano che la proposta veniva articolata, il clima migliorava. La perplessità – non solo mia – è emersa alla prima domanda: come selezionare gli aspiranti sponsor? C’è un discorso etico da non sottovalutare, quando parliamo di adolescenti. E qui è intervenuto il preside, Roberto Proietto, assicurando che ci sarebbe stata una selezione tra i candidati: eliminando ovviamente marche di alcolici, per esempio. Qualunque nome non perfettamente trasparente sarebbe stato “segato”.

L’esperimento, unico per la scuola pubblica (se vedete i siti di alcune private, invece, è già avanti) ha funzionato alla grande. Credo che il merito sia dovuto alla credibilità di chi l’ha portato avanti, e ha tenuto sempre presente l’interesse superiore del liceo. Nessuna pressione da parte dei privati ma una donazione generosa per un fine preciso: in Aula magna inizia e finisce. Gli sponsor  potranno esporre il loro logo sul sito del Beccaria, avranno una targa dentro la scuola e un diploma da esporre nei loro uffici. E verranno pubblicamente ringraziati, com’è giusto perché hanno creduto nel progetto di una scuola così seria e prestigiosa. E soprattutto hanno creduto negli studenti. Poi basta, ognuno a casa sua. C’è da demonizzare il denaro arrivato in questo modo? Credo proprio di no. E’ arrivato il momento di attrezzarsi, e provare nuove vie di finanziamento.

E come festeggiare se non con un giornalista e scrittore così amato dai giovani come Beppe Severgnini, che parlerà del suo ultimo libro “Italiani di domani“?