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Prove invalsi al via il 7 maggio

 La Stampa, 19.4.2013

ROMA

Manca ormai poco ai giorni in cui gli studenti saranno impegnati nelle prove Invalsi, e proprio in  questi giorni le scuole stanno cominciando a ricevere i plichi contenenti i materiali che serviranno per lo svolgimento dei test Invalsi in programma per maggio.

I pacchi inviati nei vari istituti contengono plichi chiusi (con cellophane trasparente e due reggette termosaldate incrociate) contenenti i fascicoli delle prove che resteranno sigillati fino al giorno della prova e una busta (trasparente) per ogni classe contenente le etichette studenti.

Il 7 maggio si comincia con la prova preliminare di lettura per le classi II e prova di Italiano per le classi II e V primaria. Si prosegue il 10 con la prova di matematica per le classi II e V primaria e il Questionario studente per la classe V primaria. Il 14 è la volta della prova di Italiano, di Matematica e Questionario studente per le classi I della scuola secondaria di primo grado. Il 16, infine, è prevista la prova di Italiano, di Matematica e il Questionario studente per le classi II della scuola secondaria di secondo grado.

Una volta ricevuti i materiali, ciascuna istituzione scolastica dovrà provvedere al relativo controllo, senza aprire i plichi, secondo le modalità indicate dall’Invalsi con un apposito manuale disponibile da qualche giorno sul sito dell’istituto. Entro il 24 aprile dovrà essere effettuata la comunicazione all’Invalsi, su un modulo on-line, di eventuale materiale mancante.

Intanto, sono già partite, come ogni anno, le proteste contro questo tipo di rilevazione degli apprendimenti.

«Tenete a casa i figli nei giorni in cui a scuola ci saranno i test Invalsi, oppure mandateli a scuola dicendo loro di non sostenerli» è l’invito rivolto nei giorni scorsi dalla Rete delle scuole fiorentine, un’organizzazione cui aderisce un variegato schieramento di insegnanti, studenti e genitori ostili allo svolgimento dei test.

«Questi quiz, già dai prossimi anni, potrebbero sostituire la terza prova della maturità. C’è una strategia per cui -ha spiegato Nino Moscato, docente di storia e filosofia – questo metodo di valutazione dovrebbe diventare perno di tutto il sistema; ciò porterebbe a un monitoraggio sulle scuole di tipo invasivo. Per queste ragioni quest’anno bloccare i test Invalsi è particolarmente importante. Serve un’iniziativa per fermare la strategia che mira a far diventare la scuola un addestramento sulla base di un indicatore e i docenti degli impiegati».