Statali, ecco il piano del governo
per salvare gli stipendi. Ministro D'Alia:
«Troveremo soldi tagliando gli sprechi»

Il ministro della Pa vuole recuperare risorse con una sforbiciata
del 20% ai costi di auto blu e consulenze

di Umberto Mancini, Il Messaggero 11.8.2013

ROMA - «Trovare le risorse per gli stipendi degli statali, bloccati da 7 anni, è possibile. Anzi auspicabile. Si può fare tagliando gli sprechi e le inefficienze. Ci stiamo già lavorando e a settembre faremo il punto con i sindacati».

Gianpiero D’Alia, ministro della Pubblica amministrazione, è ben consapevole dei sacrifici fatti finora dai travet. E proprio per questo ha in mente un piano da attuare a settembre.

Il segretario della Cisl Bonanni ha detto a chiare lettere che il blocco delle retribuzioni è uno scandalo soprattutto se si pensa che il governo non è riuscito a tagliare gli sprechi e le spese?

«Condivido lo stato d’animo dei dipendenti pubblici. E condivido le preoccupazioni del segretario Bonanni. Ma questo governo è da appena 100 giorni al lavoro e oggettivamente non si può fare tutto».

La Cisl e altri sindacati sono però pronti alla mobilitazione, allo sciopero generale, dopo un congelamento delle retribuzioni che appare una vera ingiustizia e che ormai dura da troppo tempo.

«Abbiamo ereditato questa situazione dal precedente governo, che a sua volta aveva prorogato un vecchio provvedimento. In tre mesi non è facile trovare i 7 miliardi che servirebbero per sbloccare gli stipendi. Purtroppo, e mi rendo conto che la coperta è corta, ci sono state altre emergenze da affrontare».

Ma gli statali non sono mai una priorità?

«Abbiamo dovuto concentrare le risorse, peraltro limitate come ben noto, sul fronte della cassa integrazione e dell’emergenza legata alla disoccupazione giovanile. Fondi destinati a chi il lavoro l’ha perso o non ce l’ha. Qualcosa per gli statali abbiamo comunque fatto».

Si riferisce alla ripresa del dialogo sui temi normativi della contrattazione?

«A settembre entreremo nel vivo del discorso con le organizzazioni sindacali. Affronteremo la parte normativa, anch’essa importante per dare slancio al settore del pubblico impiego. E che era ferma da anni».

Esclude che si possano trovare nuove risorse?
«Sono realista, bisogna andare con i piedi di piombo. Ma condivido la proposta del sindacato sulla necessità di affrontare sia il tema della contrattazione di secondo livello, sia di individuare nuove risorse con la spending review».

Insomma, c’è un piano?

«Il mio obiettivo è quello di recuperare risorse tagliando gli sprechi. E a settembre il piano potrebbe vedere la luce».

Ci anticipi a grandi linee come pensa di muoversi?

«Nuove risorse possono essere trovate, a mio avviso, con un taglio lineare e corposo alle auto blu: penso ad una sforbiciata dei costi, ora a quota un miliardo, del 20%. Non solo. Bisogna intervenire anche su un altro fronte, quello molto ampio delle consulenze di Stato, Regioni ed enti locali. Anche qui sarebbe necessario una taglio del 20% su un monte spese che tocca 1,2 miliardi. Il terzo fronte su cui agire sono le società partecipate e la ristrutturazione di alcune amministrazioni. Anche qui i risparmi che si possono ottenere, insieme alle razionalizzazioni, sono considerevoli. E possono essere individuate insieme ai sindacati».

Quando passerete dalle parole ai fatti?

«Il governo si muoverà su questa strada. Perché vogliamo incidere sui costi dei consumi intermedi e aumentare l’efficienza complessiva di tutto il sistema degli acquisti pubblici, con una centralizzazione ancora più funzionale. Del resto abbiamo già impegnato circa 1 miliardo per finanziare la cassa integrazione e 1,5 miliardi per sostenere l’occupazione giovanile. Affronteremo anche la questione delle retribuzioni bloccate. Potendo contare anche su risorse europee e su un circuito virtuoso di relazioni sindacali».

Sui tagli agli sprechi e alle ruberie non ci saranno certo problemi, ma al momento sono sul piede di guerra i comparti chiave del pubblico impiego: dalla sicurezza alla sanità, fino alla scuola. Si preannuncia un autunno caldo?

«Per quanto riguarda il comparto della sicurezza abbiamo già bloccato delle norme sull’armonizzazione previdenziale che sarebbero state penalizzanti e il 4 settembre avremo un tavolo con il Cocer. Per la sanità e la scuola ci siamo impegnati a trovare risorse. Manterremo la promessa».