Decreto legge da 400 milioni.
Oggi riunione decisiva sul pacchetto pubblico
impiego. di Alessandra Ricciardi, ItaliaOggi, 6.8.2013 Sarà decisiva la riunione del preconsiglio di oggi, che dovrà definire i dettagli normativi e soprattutto la copertura finanziaria, lo scoglio sostanziale per il varo del decreto legge sul pubblico impiego. Il decreto, di cui ItaliaOggi ha dato notizia in anteprima mercoledì scorso, è atteso al consiglio dei ministri di questa settimana, presumibilmente l'ultimo prima della pausa estiva. Un provvedimento a cui in tanti, a partire dal ministro proponente Gianpiero D'Alia, affidano il compito di dare quel segnale di svolta anche sul lavoro pubblico che da più parti è invocato come necessario per distendere gli animi in vista di una ripresa autunnale assai complicata. Ora ci si sono messe anche le fibrillazioni politiche, che fanno temere che l'azione di governo, già indebolita dalle ristrettezze finanziarie, possa essere ulteriormente sfibrata. Il pacchetto scuola, ad oggi ancora in forma di bozza, che il ministro competente, Maria Chiara Carrozza porterà al plenum attua in larga misura quanto lo stesso ministro aveva dichiarato essere il programma del suo dicastero in audizione al parlamento: assunzioni sul 100% dei posti in organico dei docenti di sostegno, cancellazione della norma sul trasferimento coatto dei docenti inidonei all'insegnamento tra il personale ausiliario, tecnico e amministrativo (con conseguente sblocco su questi profili delle assunzioni relative di precari), e poi nuove norme sul dimensionamento, una quasi sanatoria del concorso a preside, che con la giustificazione dei pasticci dell'ultima selezione si estende fino al 2006, per non parlare poi del riconoscimento ai fini pensionistici dei requisiti preFornero al 31 dicembre 2011 per dirigenti, insegnanti e Ata. Il pacchetto, secondo una stima approssimativa fatta a viale Trastevere, vale circa 400 milioni di euro. Una copertura difficilmente sostenibile presso il dicastero dell'economia guidato da Fabrizio Saccomanni e il Ragioniere generale dello stato, Daniele Franco, in assenza di tagli su altre fonti di spesa del Miur. Si imporrà dunque una scelta basata sulla sostenibilità finanziaria ma anche giuridica degli interventi, su questo ultimo versante è finita nel mirino la norma del salvacondotto dei dirigenti scolastici di concorsi annullati; e saranno determinati le emergenze non rinviabili, in questo caso primeggiano i docenti inidonei che rischiano di essere trasferiti in massa tra gli Ata. La Carrozza, come ha più volte detto anche in incontri con i sindacati, vorrebbe farne un questione politica da porre direttamente al premier, Enrico Letta, visto che la scuola campeggia nel programma del governo e in quelli dei partiti che lo sostengono come settore chiave per il rilancio del paese salvo poi essere dimenticata, se non sottoposta a tagli. Ma, fanno notare da Palazzo Chigi, le priorità politiche del governo abbondano in questa fase. Tre titoli per tutti: esodati, Iva e Imu. E su questi temi il pressing di Pd e Pdl può essere decisivo per la vita dell'esecutivo delle larghe intese. |