Decreto del Fare, salta l’articolo che avrebbe cancellato i fondi premiali alle università

di A.G. La Tecnica della Scuola 7.8.2013

È avvenuto in Senato, alla vigilia dell’approvazione dell’intero provvedimento: scongiurato il rischio di pescare risorse agli atenei spostandole su altre voci, con il rischio nel tempo di uno svuotamento dell'intero fondo. Pittoni (Lega Nord): bene così, si ritorna alla regola originaria, che stabilisce una crescita progressiva fino al 2% l'anno della percentuale premiale del Fondo ordinario dello Stato.

Salta al Senato, alla vigilia dell’approvazione finale dell’intero provvedimento, la norma nel decreto del Fare che prevedeva la cancellazione dei fondi premiali per le università, introdotta alla Camera: l’articolo è stato soppresso, perché apriva alla possibilità di pescare risorse dalla premialità agli atenei spostandole su altre voci, con il rischio nel tempo di uno svuotamento dell'intero fondo. A darne notizia è l'ex senatore Mario Pittoni della Lega Nord, a Roma per seguire la vicenda, che nella scorsa legislatura si era battuto fortemente per l'assegnazione di risorse agli Atenei su base premiale.

"Ora - spiega Pittoni - si ritorna alla regola originaria prevista dalla nostra riforma universitaria, che stabilisce una crescita progressiva fino al 2% l'anno della percentuale premiale del Fondo ordinario dello Stato per il sistema universitario, con l'obiettivo di raggiungere il 30% complessivo, come nei Paesi più avanzati".

Premialità e meritocrazia sono argomenti su cui si è soffermato più volte anche il ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza: l’impressione, però, è che ad oggi siano ancora in balia della disperata esigenza del Miur di ridurre le spese.