Riforma pensioni Giovannini Letta 2013:
ultime notizie su quota 96, esodati,
lavoratori precoci e statali

Dottor Tecnologia 2.8.2013

Ogni possibile discussione sulla riforma delle pensioni è rinviata al prossimo settembre, quando il governo Letta comincerà a fissare i paletti della legge di stabilità 2013, l’ex finanziaria: sembra questo l’orientamento che emerge dal comportamento del ministro del Welfare, Enrico Giovannini, dei suoi colleghi di partito e delle Commissioni Bilancio e Lavoro della Camera dei deputati.

Bisognerà dunque prima vedere i conti per capire i soldi disponibili e solo successivamente stabilire se sia fattibile modificare la legge Fornero; tuttavia in molti, in primis Cesare Damiano del Partito Democratico, pensano che la mancata risoluzione delle questioni esodati, quota 96 e lavoratori precoci sia da imputare essenzialmente ad una scarsa volontà politica.

Insomma le risorse, seppur poche in questo momento di crisi economica, ci sarebbero e sarebbero sufficienti, ma il governo preferirebbe impiegarle per abolire l’Imu sulla prima casa, cavallo di battaglia del Pdl, e per scongiurare l’aumento dell’Iva dal 21 al 22% previsto per il prossimo ottobre.

Intanto qualcosa sembra muoversi sul fronte quota 96; ecco le ultime notizie a tal proposito. L’onorevole Francesco Boccia del Pd, tramite il suo account facebook, il 31 luglio scorso ha reso noto di aver mandato una missiva al ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, in cui si dichiara che la V Commissione bilancio ha deliberato di richiedere al governo la predisposizione di una relazione tecnica riguardo i requisiti di accesso al trattamento pensionistico per il personale scolastico.

Relazione tecnica che dovrà indicare separatamente anche i beneficiari che maturerebbero i requisiti per andare in pensione dal 1 gennaio al 31 agosto 2012, i beneficiari che maturerebbero i requisiti di cui sopra dal 1 settembre fino alla fine del 2012 ed infine “l’onere unitario medio imputabile a ciascun beneficiario, da un lato, evidenziando la componente dovuta al trattamento pensionistico e quella dovuta a titolo di indennità di fine servizio, dall’altro, precisando a quale finestra utile per la cessazione dal servizio si debba fare riferimento ai fini del calcolo degli oneri.”

Ecco nel dettaglio le parole scritte da Boccia a commento della lettera inviata a Saccomanni: “Costi quel che costi le risorse per ‘Quota 96’ vanno trovate. C’è, dal punto di vista parlamentare, il massimo impegno perché si trovi una soluzione e la mia posizione in commissione Bilancio è chiara: le coperture finanziarie per cancellare quell’errore si devono reperire. La palla adesso passa al governo: la settimana scorsa ho inviato una lettera al ministro Saccomanni (che qui vi allego) e adesso sto spingendo perché ‘Quota 96’ rientri tra i provvedimenti all’odg in uno dei prossimi Cdm.”

Per quanto riguarda tutti gli altri esodati ed i lavoratori precoci non ci sono novità di rilievo. Novità invece arrivano per gli statali di età avanzata, con stipendi elevati e considerati in esubero: il ministro della Funzione Pubblica, Giampiero D’Alia, starebbe infatti pensando di farli andare in pensione in anticipo con i requisiti precedenti alla riforma Fornero. Staremo a vedere se questa idea decollerà nelle prossime settimane.