I colpi micidiali che stanno
decretando di Lucio Ficara, La Tecnica della Scuola 14.8.2013 La scuola italiana barcolla come un pugile suonato che, avendo ricevuto una serie di colpi micidiali, si avvinghia all’avversario o si mantiene stretto alle corde del ring per evitare di stramazzare al tappeto, decretando così quello che in gergo pugilistico viene chiamato ko tecnico. La metafora del pugile barcollante sconfitto per KO tecnico è una perfetta figura retorica che descrive perfettamente lo stato della nostra scassatissima scuola dell’autonomia. Ma quali sono stati i colpi micidiali che stanno decretando la fine della scuola dell’autonomia? Vediamone insieme alcuni: per esempio l’art.64 della legge 133/2008 comma 1 ha imposto interventi e misure volti ad incrementare, gradualmente, di un punto il rapporto alunni/docente, da realizzare comunque entro l'anno scolastico 2011/2012. Questo provvedimento ha creato ed incrementato, in alcuni casi, le cosiddette classi pollaio, non curandosi delle importanti norme sulla sicurezza. Continuando nei provvedimenti disegnati per demolire il nostro sistema scolastico, ricordiamo il comma 4 del su citato art. 64 della legge 133/2008, in cui si dispone la razionalizzazione ed accorpamento delle classi di concorso, per una maggiore flessibilità nell'impiego dei docenti e ridefinizione dei curricoli vigenti nei diversi ordini di scuola anche attraverso la razionalizzazione dei piani di studio e dei relativi quadri orari, con particolare riferimento agli istituti tecnici e professionali, si tratta dei prodromi giuridici della riforma scolastica del secondo ciclo. Termini come “razionalizzazione”, “flessibilità”, ”ridefinizione”, hanno rappresentato in questi anni il prologo ad una corposa riduzione del personale scolastico e ad un risparmio di spesa di circa 8 miliardi di euro. A questo massacro di risorse umane e finanziarie, che ha ridotto ingentemente gli organici del personale scolastico, ha fatto seguito la riforma sulle pensioni, che è stato un altro provvedimento nocivo per la scuola. Questa riforma che ha colpito duramente la scuola, ha prodotto un deciso invecchiamento del personale scolastico, infatti quasi un dipendente su due ha superato i 50 anni di età. Quindi la scuola italiana è popolata da docenti sempre più anziani e con buste paga bloccate da altri provvedimenti al limite delle leggi costituzionali. Un altro provvedimento che incide negativamente sul settore della conoscenza è quello del blocco dei rinnovi contrattuali fino a tutto il 2014, che determina l’impossibilità di accedere allo scatto di anzianità previsto nel contratto vigente per gli anni 2012,2013 e 2014. Anche i fondi d’Istituto sono stati decurtati, per pagare gli scatti d’anzianità acquisiti nel 2011, riducendo quindi gli spazzi di contrattazione e la liquidità accessoria. Si tratta di provvedimenti che messi tutti insieme, hanno prodotto maggiori carichi di lavoro per i docenti, al limite del sostenibile e dell’accettabile, un invecchiamento medio del personale in servizio e una consistente perdita di potere di acquisto, dovuta al blocco salariale in rapporto all’aumento dell’inflazione. Ma adesso, dopo tanto patire, i colpi micidiali contro il sistema scolastico sono finiti? C’è chi giura che sono in cantiere altri colpi micidiali, che, alla chetichella, metteranno definitivamente la scuola al tappeto, proprio come il pugile suonato che è totalmente frastornato e attende stremato il suono della campana del ring. |