Guerra agostana sui valutatori

I sindacati dicono no a Vcamp: iniziativa parziale e viziata.
La scuola di formazione si terrà lo stesso, dice Sestito, commissario dell'Invalsi

di Mario D'Adamo, ItaliaOggi, 6.8.2013

La scuola estiva di formazione sulla valutazione, VCamp, che si svolgerà dal 25 agosto al 1° settembre, si terrà lo stesso, nonostante le proteste, soprattutto dei sindacati scuola Cisl, Uil e Cgil che ne avevano contestato l'intempestività, la mancata informazione preventiva, l'apparente assenza di coinvolgimento del ministero dell'istruzione, l'indeterminatezza o l'assenza di criteri di scelta dei partecipanti al test di ammissione.

Lo ha comunicato in un incontro al ministero di lunedì 29 luglio Paolo Sestito, commissario straordinario dell'istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo d'istruzione e formazione, Invalsi, che ha deciso di far proseguire l'iniziativa, per non deludere, è la motivazione, le attese di coloro, cento tra docenti e dirigenti, che hanno partecipato lo stesso 29 luglio a una prova di selezione (duecento i partecipanti, cento, come da preventivo, gli ammessi). In un precedente incontro svoltosi sempre al ministero e sempre con la presenza del commissario straordinario, la Flc Cgil aveva anche comunicato di voler impugnare il decreto sulla valutazione n. 80/2013, varato dal dicastero di viale Trastevere, quando era ancora in carica il ministro dell'istruzione Profumo, ed entrato in vigore lo scorso 19 luglio.

L'intempestività e l'inopportunità della scuola estiva deriverebbe anche dal fatto che si mettono in campo iniziative di formazione sulla valutazione, quando prima si sarebbero dovuti riformare lo stesso Invalsi, Indire e la struttura del corpo ispettivo, tutti soggetti ai quali il regolamento affida l'applicazione del nuovo sistema di valutazione. A riprova delle ragioni avanzate dai sindacati scuola, la mancata preventiva informazione sui criteri di scelta dei partecipanti al test del 29 luglio e la loro variabilità da regione a regione oltre alle critiche di quanti, in ragione del periodo estivo nel quale l'attenzione è minore, non sono stati informati dell'iniziativa, occorre registrare la protesta di giovani insegnanti che vantano collaborazioni con Università ed Enti di Ricerca su tematiche quali valutazione ed autovalutazione dei sistemi scolastici, educazione comparata, evoluzione dei sistemi formativi e in possesso di titoli di studio, master, specializzazioni, dottorati, e che non hanno potuto affrontare il test, perché l'ufficio scolastico regionale di riferimento, quello dell'Abruzzo, avrebbe adottato un unico criterio, quello dell'anzianità di servizio. In realtà, risulta che con una nota dell'11 luglio l'Usr dell'Abruzzo ha chiesto ai componenti dei due gruppi di lavoro Valutazione e Vales di presentare le loro candidature, ma la sostanza della critica non cambia.

Altri uffici scolastici regionali hanno coinvolto le scuole ma poi nella scelta dei candidati si sono regolati ciascuno a modo proprio. L'ufficio scolastico della Liguria, nel comunicare l'iniziativa e richiedere candidature, non ha anche indicato quali fossero i criteri ai quali si sarebbe attenuto nella scelta. Quelli della Campania, dell'Emilia Romagna, dell'Umbria e altri ancora, invece, hanno tenuto a precisare che avrebbero preso in considerazione la rilevanza degli incarichi ricoperti all'interno del percorso formativo di ciascun candidato, le esperienze pregresse svolte nel campo della valutazione, la più giovane età. Proprio quello che richiedevano gli insegnanti abruzzesi. E via esemplificando. Nell'altro incontro del 25 luglio i sindacati avevano chiesto che l'iniziativa V-Camp fosse sospesa «sia per l'inesistenza di criteri trasparenti di selezione dei partecipanti che per gli obiettivi, francamente poco chiari della selezione stessa». Effettivamente e a prescindere dalle critiche sul fondamento stesso dell'iniziativa, se si doveva svolgere una selezione di candidati alla scuola estiva di formazione, i criteri di scelta non dovevano essere così difformi tra un ufficio scolastico regionale e l'altro. Da un'informazione preventiva a livello ministeriale o di Invalsi, che non c'è stata, il punto sarebbe emerso e forse le indicazioni agli uffici scolastici regionali ne avrebbero tenuto conto, evitando quanto meno brutte figure e accuse di scarsa trasparenza o, peggio, di favoritismi. Per il futuro, però, promette Sestito, la disponibilità a sentire i sindacati c'è tutta.