Collegio dei docenti e dipartimenti di Michele Santoro, Pavone Risorse 31.8.2013 L'idea di articolare il collegio dei docenti in dipartimenti è sempre stata una fissazione degli ultimi ministri a partire dal lontano Berlinguer fino a Gelmini e Profumo. Nella riforma gelminiana del riordino dei cicli era già previsto che il collegio dei docenti potesse articolarsi in dipartimenti In attesa di un provvedimento di riforma sempre annunciato e mai varato gli organi collegiali interni ad ogni singola istituzione scolastica restano ancora disciplinati dal Titolo I della Parte I del Testo Unico in materia di istruzione (D.Lgs. 16.4.1994) così come integrato e modificato da successivi provvedimenti normativi. La riforma Gelmini si completa definitivamente con la pubblicazione su GU degli ultimi regolamenti che prevedono il riordino dei cicli e in tutti i regolamenti che riguardano i diversi ordini e gradi si parla sempre e solo di possibilità da parte delle scuole di organizzare i propri collegi dei docenti in dipartimenti; alcuni esempi:
a. possono costituire, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, dipartimenti, quali articolazioni funzionali del collegio dei docenti, per il sostegno alla progettazione formativa e alla didattica; Analizzando il DDL 953 (cosiddetta legge ex Aprea) si parla di modifica dell'assetto degli OO.CC, ma tale disegno di legge si è arenato in Parlamento e non è mai stato approvato in via definitiva, anzi è stato sepolto definitivamente, grazie anche alla nostra mobilitazione. Nel testo del progetto di legge si osservano formulazioni molto generiche e che comunque lascerebbe all'autonomia statutaria delle singole scuole, mediante appunto uno statuto, la decisone di come articolare il "Consiglio dei Docenti": Art. 6.(Consiglio dei docenti e sue articolazioni). 1. Al fine di progettare le attività didattiche e di valutazione collegiale degli alunni, lo Statuto e il regolamento relativo al Consiglio dei docenti e sue articolazioni disciplinano l'attività del Consiglio dei docenti e delle sue articolazioni, secondo quanto previsto dai commi successivi del presente articolo.
E' probabile che molti DS vogliano forzare la mano e nel collegio di
settembre proveranno a far approvare ai collegi nuove articolazioni
dell'organo collegiale assegnandogli competenze e responsabilità,
dal mio punto di vista, particolarmente negative per la democrazia
della scuola. I dipartimenti, articolazioni funzionali del Collegio dei docenti, assumono nei documenti della Riforma un ruolo fondamentale, con lo specifico compito di supporto alla didattica e alla progettazione, attraverso la realizzazione di interventi sistematici relativi alla didattica per competenze, all'orientamento e alla valutazione degli apprendimenti, e di raccordo tra i vari ambiti disciplinari. Per un'organizzazione più efficiente, i coordinatori dì dipartimenti si riuniscono, a conclusione del proprio lavoro, per concordare obiettivi e strategie didattiche comuni. Le funzioni del Dipartimento sono: • attuare l'analisi disciplinare, a partire dalle linee metodologiche stabilite dal Collegio dei Docenti in relazione alle figure professionali di ogni indirizzo di corso • definire gli obiettivi disciplinari e trasversali della programmazione modulare rispondenti alle competenze • individuare e definire i moduli didattici • stabilire i criteri di valutazione, il numero e la tipologia degli strumenti di verifica in conformità con i criteri generali stabiliti dal P.O.F. • organizzare i test d'ingresso, i test d'uscita e i test per i corsi IDEI • progettare le prove strutturate e le prove di simulazione degli Esami di Qualifica e di Stato • proporre l'adozione di nuovi libri di testo • promuovere la raccolta e la diffusione di materiale scientifico e didattico inerente la Disciplina • promuovere progetti inerenti la disciplina e le attività riguardanti l'ampliamento e il miglioramento dell'offerta formativa • procedere alla verifica del lavoro svolto. Ogni docente della materia è tenuto a partecipare attivamente alle riunioni di Dipartimento e a concorrere al perseguimento delle funzioni assegnate collegialmente al Dipartimento. All'interno del Dipartimento il Coordinatore organizza e promuove attività di lavoro finalizzate al miglioramento della didattica e rispondenti all'attuazione del riordino dei cicli. I compiti del Coordinatore sono: • presiedere le sedute • indirizzare i docenti verso gli orientamenti metodologici della scuola • è responsabile dell'elaborazione dei verbali delle sedute • raccogliere le programmazioni modulari, le griglie e le analisi disciplinari del Dipartimento • è referente nei confronti del Collegio dei Docenti, del Dirigente Scolastico e di agenzie esterne (alternanza scuola/lavoro) • coordinare le scelte del Dipartimento in relazione a: analisi disciplinare, obiettivi disciplinari e trasversali, standard minimi, competenze, strumenti e criteri di valutazione • distribuire e raccogliere le schede di verifica del lavoro svolto.
…... Ma torniamo al cosiddetto "ddl Aprea" 1.2.2 I dipartimenti La progettazione formativa delle istituzioni scolastiche è lo strumento per rispondere alle esigenze degli studenti, del contesto socio-culturale e ai fabbisogni del territorio e del mondo del lavoro e delle professioni; essa valorizza la funzione dei docenti che programmano le proprie attività sulla base degli obiettivi indicati nel piano dell’offerta formativa di ciascun istituto. L’impianto dei nuovi ordinamenti degli istituti tecnici richiede che la progettazione formativa sia sostenuta da forme organizzative che pongano, al centro delle strategie didattiche collegiali, il laboratorio e la didattica laboratoriale, la costruzione dei percorsi di insegnamento/ apprendimento in contesti reali, quali l’alternanza scuola-lavoro, il raccordo con le altre istituzioni scolastiche (reti) e con gli enti locali (convenzioni), anche per realizzare progetti condivisi. A questo fine, come già avviene in molti casi, è utile che gli istituti tecnici si dotino, nella loro autonomia, di dipartimenti quali articolazioni funzionali del collegio dei docenti, di supporto alla didattica e alla progettazione (art. 5, comma 3, punto c) del Regolamento). Essi possono costituire un efficace modello organizzativo per favorire un maggior raccordo tra i vari ambiti disciplinari e per realizzare interventi sistematici in relazione alla didattica per competenze, all’orientamento e alla valutazione degli apprendimenti. L’istituzione dei dipartimenti assume, pertanto, valenza strategica per valorizzare la dimensione collegiale e co-operativa dei docenti, strumento prioritario per innalzare la qualità del processo di insegnamento/apprendimento. I dipartimenti, quale possibile articolazione interna del collegio dei docenti, possono presidiare la continuità verticale e la coerenza interna del curricolo, vigilare sui processi di apprendimento per lo sviluppo dei saperi e delle competenze previste nei profili dei vari indirizzi, la cui attuazione è facilitata da una progettualità condivisa e un’articolazione flessibile. Le tipologie di attività che i dipartimenti possono svolgere sono strettamente correlate alle esperienze realizzate dalla scuola e agli obiettivi di sviluppo e di miglioramento che si intendono perseguire. In particolare, nel primo biennio, i dipartimenti possono svolgere una funzione strategica per il consolidamento, con il concorso di tutte le discipline, delle competenze di base per la lingua italiana, la lingua straniera e la matematica, per il raccordo tra i saperi disciplinari e gli assi culturali previsti dall’obbligo di istruzione e tra l’area di istruzione generale e le aree di indirizzo. In generale, i dipartimenti possono individuare i bisogni formativi e definire i piani di aggiornamento del personale, promuovere e sostenere la condivisione degli obiettivi educativi e la diffusione delle metodologie più efficaci per migliorare i risultati di apprendimento degli studenti. Gli istituti tecnici definiscono, nella loro autonomia e nel rispetto delle tutele contrattuali in materia di organizzazione del lavoro, le modalità di costituzione dei dipartimenti e le regole per il loro funzionamento. Possono essere previste anche forme molto flessibili e poco strutturate, con forme di comunicazione in presenza e in rete tra i docenti e gli altri soggetti interessati…. |