Che beffa, mi assumono a 62 anni...
Lia Baffetti è nonna, dopo 33 anni da precaria
le danno la cattedra. di Gabriele Baldanzi, Il Tirreno 26.8.2013 A quest'ora Lia avrebbe dovuto essere in pensione. Lo ammette lei stessa. Magari in vacanza in una stazione termale. Insieme a Giuseppe, il marito. Invece no. Martedì, accompagnata da un'amica, andrà a scegliere la cattedra e firmare il contratto a tempo indeterminato con il Ministero dell'Istruzione. Assunta a 62 anni, alle soglie del meritato riposo. Nominata in ruolo nella sua materia - educazione artistica alle scuole medie - 42 anni dopo il diploma conseguito in Liguria nei primi anni Settanta. Identikit. Lia Baffetti, classe 1951, vive a Castell'Azzara, un paesino nell'entroterra grossetano. «L'assegnazione di una cattedra tutta mia - dice- più che il coronamento di un sogno, la trovo una beffa. Nel 1976 ho preso l'abilitazione, qualche anno dopo sono entrata nel cosiddetto doppio canale. Il mio lavoro l'ho sempre svolto con passione e quando, per problemi personali e familiari, mi rendevo conto di non potercela fare a reggere una cattedra piena, rifiutavo o prendevo uno spezzone. Meglio che andare in malattia». Una carriera lunga 33 anni. Il percorso professionale della professoressa Baffetti è iniziato quando l'attuale ministro dell'istruzione, Maria Grazia Carrozza, era poco più di un'adolescente, nel 1980. «In 33 anni ho girato tutto il comprensorio amiatino, del Fiora e dell'Albegna. Poi dal 2000 ho iniziato a lavorare anche sul sostegno. Un'occasione in più per restare in zona». La beffa Fornero. «Due anni fa - sono ancora parole della neoassunta - avrei dovuto andare in pensione. Poi è arrivato il governo Monti, il decreto Fornero, ed è saltato tutto. Io non sono una persona che si lamenta, ma alla telefonata del provveditorato per annunciarmi il ruolo avrei preferito quella dell'Inps». Lia oggi è nonna di due splendidi bambini. «Vorrei dedicarmi a loro, ai nipoti, invece lo Stato, alle soglie del pensionamento, mi assume e mi gratifica come avrei voluto che accadesse 30 anni fa. Non fraintendete: a scuola vado volentieri, ma questo posto ho come la sensazione di toglierlo a un insegnante giovane. Comunque martedì andrò a firmare». In pensione nel 2017. Ma quando andrà in pensione nonna Lia? Sorride. Ha senso dell'humour. «Mi dicono tra 4 anni. Non ci voglio pensare al fatto che ora sarò sottoposta all'anno di prova. Dovrò fare un corso di formazione online, mi sarà assegnato un tutor e poi verrò valutata nel corso di un esamino». |