Pensioni quota 96 scuola: annunci e dichiarazioni politici dopo No Ufficiale. Novità e ultime notizie

Pensioni quota 96. Tante dichiarazioni di politici e partiti dopo la delusione del Consiglio dei Ministri con il secco no alla proposta di pensionamento di quota 96 della scuola.

di Marcello Tansini, webmasterpoint, 26.8.2013

Tutte le ultime notizie, aggiornamenti e novità riguardanti pensioni quota 96 scuola.

Dopo la delusione del Consiglio dei Ministri di venerdì scorso, per il mancato inserito nel Decreto D'ALia di quota 96 della scuola è stato un week-end con numerosi interventi di politici e partiti, nonchè del Ministro Carrozza.

Tante novità, o forse meglio dire "numerosi annunci e dichiarazioni", che lasciano, però, poche speranze ai circa 8000 docenti che devono andare in pensione con le norme pre-fornero.

La prima doccia fredda, viene dalla Ministra Carrozza, durante il suo intervento al Meeting di Rimini di ieri, ha dichiarato come gli insegnanti quota 96 potranno andare in pensione da settembre 2014, anche se fino ad oggi aveva parlato di 1 settembre 2013.

A seguire, a ruota, l'intervento dell'On. Boccia su Facebook, in risposta dell'appello di una insegnante, che si era impegnato con una lettera aperta al Governo Letta per trovare una soluzione al problema di quota 96 e anche qui c'è ben poca speranza nelle sue parole:

"Ho letto sempre con molta attenzione e partecipazione tutti i messaggi e gli appelli che mi sono arrivati in questi mesi, e nelle ultime settimane in particolare, perché si venga a capo della questione Quota96. Come sai (e sapete) ho fatto mia, fin dall'inizio, la vostra (giusta) battaglia e, come presidente della commissione Bilancio, ho fatto tutto quanto era nelle mie possibilità perché si potesse trovare una soluzione degna di tale nome.

Alla ripresa dell'attività parlamentare ho calendarizzato il provvedimento (la proposta Ghizzoni) per le nuove coperture finanziarie. Ma i tempi dei passaggi parlamentari, delle due letture a Camera e Senato, sono noti e, come ho sempre detto, era ed è necessario che il Ministero competente faccia proprio il lavoro fatto sul tema dalle commissioni. Quello che, oggi, posso dirti è che continuerò ad insistere presso il Miur e il Ministero del Lavoro, proprio come fatto in questi mesi, affinché facciano tutto il possibile.

Ti assicuro che è tutto quello che è nelle mie possibilità.

Mi auguro di poterti dare, presto, informazioni più rassicuranti.

Un caro abbraccio,

Francesco"

Non manca l'intervento anche del Movimento 5 Stelle che afferma: ""La maggioranza di Governo deve decidere quali norme sono le più urgenti da inserire nel Decreto Legge e quali, invece, devono essere affrontate in Parlamento come proposte di legge."

Queste sono le parole del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Patroni Griffi a proposito dell'inserimento della riforma delle pensioni quota 96 scuola all'interno del Decreto D'Alia.

L'approvazione del decreto prevista per domani potrebbe non contenere il provvedimento che consentirebbe ai pensionadi della scuola di esercitare un diritto già acquisito.

Eppure tutti i partiti e il Governo di questa e della scorsa legislatura, consideravano quota 96 della scuola, un grave errore dell'attuale Legge Fornero, ma dopo tanti annunci e promesse nulla è stata fatto.

Questo personale della scuola ha già svolto un anno in più di servizio e se il relativo provvedimento non venisse inserito dovrà effettuarne un altro ancora.

SE NON È EMERGENZA QUESTA!

Come se non bastasse la proposta di legge a riguardo è stata già approvata da due Commissioni parlamentari, lavoro e istruzione. Nella Commissione bilancio ha subito un blocco nell'iter procedurale a causa principalmente del Governo che, nonostante le numerose sollecitazioni, non ha fornito dati univoci sulla platea interessata e di conseguenza sulla copertura necessaria.

Se potere è volere, evidentemente CHI HA IL POTERE NON VUOLE!"

E infime, la dichiarazione dell'On. Ghizzoni che, ricordiamo ha presentato il decreto Legge per risolvere il problema della scuola, che, pure con una serie di numerose precisazioni, lascia aperta ancora una piccola speranza:

"Dopo quello che è accaduto al Consiglio dei Ministri di venerdì scorso, l’affermazione “ci stanno lavorando” trova un concreto corrispondente. Provo comunque a spigarmi.
Del decreto D’Alia veicolavano in rete da tempo – cioè da molte settimane – versioni spurie, a testimonianza che il ministero della P.A. stava attendendo ad un testo normativo per dare risposte urgenti a problemi annosi, incluso quello del precariato nella pubblica amministrazione. Tuttavia, venerdì il decreto non è stato varato, per “necessità di ulteriori approfondimenti”. Insomma, ci hanno lavorato nelle settimane scorse, ci hanno lavorato dopo la breve ripresa ferragostana e adesso “ci stanno lavorando”. Possibile che si attardino a scrivere un testo proprio a ridosso di un CdM quando, ad esempio, il problema del precariato è noto da anni? Sì, perché il precariato resta, mentre i governi passano. E l’attuale Governo di larghe intese ha sul precariato idee divergenti, come sull’IMU, sul lavoro, sulla giustizia… Come spiega bene Caruso in questo articolo http://www.manuelaghizzoni.it/2013/08/25/i-sindacati-in-pressing-subito-risposte-per-i-precari-di-giuseppe-caruso/.

Pertanto, nel merito della nostra specifica questione il “ci stanno lavorando” significa:
1. che l’Esecutivo nel suo complesso (e non solo la ministra Carrozza che su Q96 si è esposta molto, tanto da inserire il tema nelle sue linee programmatiche) sta esaminando la bozza nella sua totalità (e non so dire se le perplessità di Giovannini riportate ieri da Tecnica della Scuola fossero presunte o vere). Se il decreto D’Alia é stato rinviato per necessità di approfondimento è ovvio che – alla luce delle tensioni politiche che attraversano l’Esecutivo e che non possiamo ignorare – ogni provvedimento è messo sotto la lente di ingrandimento. Non è difficile immaginare il braccio di ferro che avviene in ogni seduta del CdM. Pensate solo alla vicenda dell’IMU: per il PDL va abolita totalmente; per il PD e Sc no. E siamo tutti ancora in attesa della soluzione definitiva, che riguarda milioni di italiani e 4 mld di euro;
2. Ragioneria ed Economia stanno verificando la validità delle coperture individuate dal Miur per l’intero provvedimento. A questo proposito, ricordo che ormai la platea dei presunti beneficiari è definita secondo la stima dell’INPS, certificata dalla Ragioneria. Fare ora una qualsiasi ricognizione – come suggerito da Tatjana con spirito propositivo e collaborativo – sarebbe inutile.

Due considerazioni aggiuntive.

Per molti intervenuti pare incredibile che “dopo due anni ci stiano ancora lavorando”. Posso capirlo, ma è bene non dimenticare che questo Governo si confronta con la questione di Quota 96 – e con quella ben più annosa degli inidonei o quella più recente dell’incremento dell’organico dei docenti di sostegno – “solo” da 4 mesi. 4 mesi nei quali – e questi sono fatti – abbiamo compiuto passi avanti nel riconoscimento di questo diritto ben maggiori di quanti ne siano stati compiuti dal gennaio 2012.

Mi pare poi, e non può essere sottaciuto, che molti di voi vogliano ignorare il fatto che il Governo Letta è un governo di “larghe intese” votato su un programma che non è, ovviamente, quello presentato dal PD. Così come non è quello del PDL o di SC. E la vicenda dell’IMU sta lì a dimostrarlo chiaramente.

Alla delusione e alle offese non posso che rispondere ricordando a me e a voi tutto il lavoro svolto e le motivazioni che mi hanno spinto a cercare di risolvere questa ingiustizia".