“Roba da fuori di testa”. di Aristarco Ammazzacaffé Pavone Risorse, 29.9.2012 Il Ministro Profumo si confessa dopo la pubblicazione sulla GU del bando di concorso per immettere in ruolo i docenti. E lo fa privatamete con la sua segretaria che ce ne ha ricostruito fedelmente i passaggi più significativi, che ancora più fedelmente dio seguito riferiamo. Il racconto del Ministro nel suo ufficio di Viale Trastevere, con scena finale.
Ma guarda che maleducato! Ho pensato. Ma poi ho realizzato che era mio figlio e ho lasciato perdere. Comunque, abbastanza interdetto lo ero effettivamente per tutte le cose lette. Ovviamente le avevo sentite anche prima, ma senza farci caso. Mi sono fidato dei tecnici. Come dire…. Per esempio: la prova preselettiva con domande a scelta multipla. Per verificare – leggo - le “capacità logiche” e la “comprensione del testo” dei concorrenti. E questo, a laureati che, per di più, insegnano da diversi anni! Ti confesso, cara Patry (diminutivo di Patrizia. È il nome della segretaria personale. NdR), che, quando ho realizzato questa enormità, ho avuto già qui un mini mancamento. Ripreso dal mancamento, mi prende l’angoscia: - Ma come? I laureati che sforniamo potrebbero anche non capire quello che leggono e addirittura sragionare e noi gli diamo la laurea e li facciamo anche insegnare? Ma qui si offende? Chi può pensare e scrivere queste cose? Dov’è la logica? Indagare. Indagare e sanzionare. A tutti i costi -. Una furia. Ma sinceramente, a te e alla gente normale sarebbe mai venuto in mente una perla del genere? In verità ho avuto anche qualche dubbio sui 50 minuti previsti per eseguire la prova. Ma su questo mi assumo la responsabilità. Comunque i 50 minuti nascono da un ben preciso calcolo statistico. Inizialmente mi son dovuto scontrare con i due partiti all’interno del mio staff: quello dei “futuristi velocisti” (“cinque secondi a domanda e neanche uno in più”) e quello dei “partigiani dello slow food” (proprio così. Il loro motto: “minimo sei minuti. Si consideri ….”). E così ho pensato ad una operazione mediatrice ricorrendo ad algoritmi e a calcoli matematici anche sofisticati; e finalmente sono arrivato a qual valore che è lì. Che ora non capisco cosa ci stia a fare. Come dire.
Sulla prima prova scritta disciplinare (domande a risposta aperta),
poi, non ti nascondo che, a leggere bene il testo, mi è caduto
addosso uno di quei temporali violenti e sorprendenti che ti
lasciano tutto impregnato di pioggia e mezzo frastornato. Ma me ne
sono fatto una ragione per evitare il collasso e ho proceduto oltre,
anche se a fatica.
Come fulmini, mi hanno attraversato la mente - sull’argomento -
tutti gli studi, le ricerche, le sperimentazioni, soprattutto a
livello internazionale, degli ultimi decenni. E, nel bando, leggo
invece di risultati attesi e procedure di 40-50 anni fa! - Ma io mi licenzio! – . È stata - ti confesso - la mia prima reazione.
Stamattina, pensa, non volevo neanche venire al Ministero, tanto ero
scombussolato. A questo punto, il Ministro esce dall’Ufficio e lo si sente dire come tra sé e sé: -“Ma che fine ha fatto il futuro di questa nostra scuola? E di questo nostro paese? Un genitore, un insegnante, un cittadino: loro almeno lo possono chiedere al Ministro. Io, io a chi lo chiedo? -. |