Se la classe è numerosa, a rischio di Pippo Frisone ScuolaOggi 17.9.2012 Dallo scorso anno poco è cambiato. Il Piano generale di edilizia scolastica, previsto dallo stesso decreto 81/09, con l’individuazione delle scuole alle quali estendere il meccanismo dei nuovi limiti massimi degli alunni per classe, è rimasto ancora un annuncio, cui ha fatto seguito qualche timido elenco regionale, subito rientrato nell’ombra. Dopo la deroga per il 2009/10 sulla formazione delle classi ancora coi vecchi parametri, prima il Tar del Lazio, con sentenza n.552/11 e successivamente il Consiglio di Stato che accoglieva per la prima volta una class-action intentata dal Codacons contro una pubblica Amministrazione, davano torto all’ ex ministro Gelmini. L’aumento del numero degli alunni per classe, rientrava nel piano di “razionalizzazione” (alias tagli) del nostro sistema scolastico , deciso con la L.133/08 dal duo Tremonti-Gelmini. A quell’aumento doveva seguire un vero e proprio piano generale sull’edilizia scolastica. A parte un intervento straordinario deliberato dal CIPE nel 2012 a favore dell’edilizia scolastica nel meridione, nulla di programmatico in materia ha visto la luce. Ora quell’aumento senza un intervento di programmazione dell’edilizia scolastica diventava un rischio e un vero e proprio pericolo per la sicurezza degli allievi e degli insegnanti. In una realtà come quella italiana col 42% delle scuole senza certificato di agibilità statica, col 29% senza agibilità igienico-sanitaria, col 46% prive di scale di sicurezza e col 15% senza impianti elettrici a norma ( dati Legambiente ), l’aumento degli alunni per classe, deciso nel 2009 più che un azzardo suona come un’atroce beffa per chi dovrebbe lavorare e studiare in tutta sicurezza! A tutto ciò va aggiunta la vetustà degli edifici scolastici, con il 15% che risale a prima del ‘900, il 16% tra il ‘900 e gli anni ’40, il 37% , cioè il grosso, tra gli anni ’40 e gli anni ’70. Ora mentre si aumentavano gli alunni per classe, rimanevano inalterati tutti i vincoli in materia di norme tecniche di edilizia scolastica, DM del 18.12.75 e la normativa antincendio di cui al DM degli Interni del 26.8.92. Sia l’uno che l’altro decreto convergono sul mantenimento del numero di 25 alunni per classe come norma generale, cui deve fare riscontro, nell’obbligo mq.1,80 di spazio minimo per allievo e mq.1,96 nella secondaria superiore. Eventuali deroghe devono essere certificate anche in via provvisoria dai vigili del fuoco.
Prima del DM 81/09 i valori minimi e massimi per formare una classe
erano i seguenti: Col DM 81/09 i parametri sono stati innalzati come segue: Infanzia min.18(+3) max.30,Primaria min.15(+5) max 27(+2),Media min.18(+3)max 30(+1) Superiori min.27(+7) max 30(+1) In organico di fatto può succedere che per mantenere lo stesso numero di classi previste in organico di diritto si applichi un ulteriore aumento fino al 10%, vale a dire due/tre alunni in più che possono aggiungersi ai valori massimi!!! In tali condizioni parlare di classi pollaio o in batteria rende molto bene l’idea, con tutto ciò che ne consegue: abbassamento del livello di qualità dell’insegnamento e degli apprendimenti, aumento della dispersione e degli abbandoni, per non parlare dell’aumento dei rischi legati alla sicurezza e alla situazione igienico-sanitaria. Al di là delle ricadute che possano comportare le spending review del governo Monti , bisogna riflettere su alcuni dati sugli infortuni a scuola, forniti dall’Inail: Gli alunni infortunati negli ultimi 10 anni sono passati da 82.281 del 2000 a 98.429 del 2010 mentre i docenti infortunati nello stesso decennio son passati da 4.988 a 14.735!!!
Credo che queste cifre da sole debbano interrogarci tutti, a partire
da chi ci governa. Vanno rispettate, senza se e senza ma, tutte le norme sull’antincendio e sulla messa in sicurezza degli edifici scolastici nonché sugli spazi minimi per alunno, previsti dalle norme attualmente in vigore. Il DM 81/09 va modificato radicalmente ma soprattutto i parametri sulla formazione delle classi vanno declinati all’interno di ogni edificio scolastico e con la capienza di ogni singola aula, senza più far prevalere esigenze di risparmio o di tagli agli organici sulla salute e sulla sicurezza di alunni e insegnanti. Il problema della sicurezza e del sovraffollamento delle classi resta comunque ad inizio d’anno scolastico , uno dei terreni più delicati di confronto tra dirigenti scolastici e RSU sul quale misurare la temperatura alle relazioni sindacali nella scuola. |