Rapporto Ocse. di Vincenzo Pascuzzi, 14.9.2012 Come una mazzata, l'ultimo rapporto Ocse (1) si è abbattuto sul Miur e sul ministro Profumo. Li ha colti forse di sorpresa, intenti a diffondere ottimismo e speranze per il futuro (al solito: faremo questo, faremo quest'altro, pc, tablet, ....) e alle prese con un nuovo concorso contestatissimo, costoso e inutile "perché i concorrenti saranno al 99% gli stessi che stanno nelle varie graduatorie: al più cambieranno di posizione" (2). Il rapporto Ocse, per chi conosce la situazione della scuola, non dice nulla di nuovo, conferma situazioni critiche già note, vissute e denunciate. Mentre stampa e altri media riferiscono correttamente la situazione (3) ÷ (7), Miur cerca di minimizzare, distrarre, e gettare acqua sul fuoco. Lo fa tramite la sottosegretaria Ugolini intervistata, nel ruolo di pompiere, dal sito ilsussidiario.net (8). Alla domanda "quali sono i dati più preoccupanti?", Ugolini risponde: i "neet" e il blocco della scuola come "ascensore sociale"! I due indicati sono di sicuro problemi importanti, da inserire tra i primi 10 o forse 20, ma non sono al primo e al secondo posto! Anche perché sono conseguenze di altri problemi maggiori e prioritari. Certamente il primo problema è costituito dalle ridotte risorse economiche assegnate alla scuola. Ma questo un sottosegretario non lo può dire in pubblico, riceverebbe bacchettate dal ministro e dal governo. Altre questioni problematiche gravose sono: la dispersione scolastica, il precariato c.d. storico, le vetustà degli edifici, le retribuzioni indegne dei docenti, l'affollamento delle classi, .... L'Ocse riporta che la percentuale di Pil destinata all'istruzione è pari al 4,9%, mentre la media Ocse è il 6.2% e l'Italia risulta 31ª in una graduatoria di 37 paesi. Al budget Miur di 44,5 mld di euro, bisognerebbe aggiungere altri 11,8 mld per allinearsi alla media Ocse. Come non pensare agli 8,3 mld di euro amputati con la l. 133/2008 della Gelmini? Miur e Profumo tacciono al riguardo, questo argomento è tabù! Però, quando fa comodo, la frasetta “ce lo chiede l’Europa” viene spesso e volentieri calata come fosse l’asso di briscola.
Altra domanda riguarda
gli insegnanti "che guadagnano il 40% in meno". Così se la cava
Ugolini: "Per quanto riguarda gli insegnanti abbiamo tanta strada da
fare"!
Roma, 13 settembre 2012
(2) Concorsi per gli
insegnanti
(3) La bolla formativa
è esplosa
(4) Scuola senza soldi.
Italia maglia nera Ocse
(5) Ocse: Italia
penultima per laureati
(6) Ocse: Italia
fanalino di coda negli investimenti per la scuola
(7) Italia penultima:
9% della spesa, insegnanti sottopagati, solo 15% di laureati.
(8) Ugolini: tre
riforme a costo zero per fermare l'abbandono |