Mamma… ho perso la scuola

di Simone Fanti Il Corriere della Sera, 24.9.2012

Una scuola a pezzi. Ecco il pensiero che mi sono fatto leggendo il X rapporto su sicurezza, qualità e comfort degli edifici scolastici presentato a Roma da Cittadinanzattiva. Calcinacci che cadono nei corridoi, cornicioni che piombano in strada o nei cortili, certificazioni di sicurezza che arrivano sempre più in ritardo e manutenzione ridotta al lumicino. Certo le 111 scuole monitorate in tutt’Italia sono percentuamente poche, ma sufficienti per chiedermi: dove stiamo mandando i nostri figli? «Lesioni strutturali in una scuola su dieci, distacchi di intonaco in una su cinque, muffe ed infiltrazioni in una su quattro», spiegano dall’associazione che ha effettuato i controlli degli edifici con il supporto del dipartimento di protezione civile. «E mentre si annuncia la scuola 2.0, un terzo degli edifici è privo anche della più semplice aula computer e quasi la metà delle strutture è carente di laboratori didattici. Il 46% delle scuole non ha una palestra al proprio interno, in un terzo dei casi poi i cortili sono usati come parcheggio».

Il mio pensiero torna alle morti bianche di ragazzi. Cosa si è fatto perché non accadesse più una tragedia come quella della scuola S. Giuliano di Puglia (il 31 ottobre ricorre il decimo anniversario del crollo che seppellì 27 bambini)? Vi ricordate i nomi pronunciati durante l’omelia, Antonio, Sergio, Maria, Lorenza, Luca. Oppure ricordo la piccola Ilaria Raschiatore che muore a 4 anni nel 2004 schiacciata dalla caduta dal cancello della sua scuola d’infanzia… Anche loro Invisibili! Tra loro avrebbe potuto esserci anche nostro figlio/a. Ma lo sapete che nel 2% degli edifici monitorati sono state trovate tracce di amianto? Nel 3% dei casi un elevato grado di inquinamento elettromagnetico.

E in questo contesto ancora più penalizzati sono gli studenti con disabilità. Dal campione rilevato da Cittadinanzattiva, risulta che su 31.580 alunni, 1.348 sono con disabilità. Persone, ragazzi e bambini, che hanno vita non facile all’interno degli istituti scolastici. Ecco qualche dato:

  • scalini all’ingresso del 14% delle scuole

  • ascensore assente nel 46% degli edifici e non funzionante nel 14% di quelli che ne sono dotati

  • barriere architettoniche nel 18% delle mense, nel 14% degli ingressi alle strutture, nel 13% dei laboratori, nel 12% dei cortili, nell’11% delle aule e dei laboratori multimediali, nell’8% delle palestre.

  • nel 34% delle scuole non esistono bagni per disabili, e il 7% di chi c’è l’ha presenta barriere architettoniche.

E poi c’è il tema dell’assistenza scolastica. Gli studenti con disabilità crescono (sfiorano i 200 mila con un incremento superiore al 50%), ma i docenti di sostegno rimangono numericamente gli stessi. La storia raccontata dal Corriere di Francesco Gallone (Leggi il commento di Invisibili) è emblematica di una situazione che va di giorno in giorno aggravandosi. Illusorio ormai pensare a un rapporto di uno a uno tra docente di sostegno a persona con disabilità grave. Stando ai dati di Cittadinanzattiva il rapporto è di 2 a 1 al Nord e 1,6 a 1 al Sud . Nel frattempo si prosegue nel taglio dei fondi e degli assistenti tanto che alcuni alunni con disabilità sono costretti a rimanere a casa. Accade a Napoli, ma non è un caso isolato. Per i disabili l’anno scolastico non è ancora iniziato. Raccontateci le vostre storie di disagio scolastico.