Profumo: “Ripresa deve partire da scuola e ricerca.
Il caos TFA? Qualcosa non ha funzionato” [AUDIO]

di Simone Carella Zipnews, 22.9.2012

Due realtà diametralmente opposte e totalmente antitetiche si sono scontrate questa mattina a Torino, pur non venendo direttamente in contatto. Da una parte si inaugurava con una solenne cerimonia il Campus Luigi Einaudi, nuovo polo universitario sorto in Lungo Dora Siena (ex-Italgas) che riunirà in un unico grande complesso architettonico le facoltà di Giurisprudenza e Scienze Politiche. Dall’altra, a pochi metri di distanza, un centinaio di studenti del gruppo «Verdi 15 Occupata» ha contestato a suon di cori e striscioni i ministri Fornero e Profumo, invitati alla cerimonia di inaugurazione del Campus.

“Fornero in un call center, Profumo in fonderia, questa è la nostra democrazia!”: ecco uno degli slogan pronunciati dagli studenti, che poi si sono avvicinati al cordone di sicurezza della Polizia schierata a protezione dell’area, venendo respinti dagli agenti. Confusione e tafferugli, ma nessun ferito. Uno striscione preannunciava poi un autunno caldo di contestazioni e mobilitazioni studentesche: “Profumo, Fassino, Fornero: da tagliare c’è solo l’austerity. Inauguriamo un anno di lotte”.

Intervenuto alla cerimonia, il Ministro dell’Istruzione Francesco Profumo ha parlato dell’importanza anche simbolica della nascita del Campus Luigi Einaudi: “Il fatto che un progetto nato trent’anni fa si concretizzi oggi ha un significato di grande interesse. In questo momento di crisi e così difficile, un investimento di questa qualità è la dimostrazione della fiducia e della passione del Paese. Il fatto che questo investimento sia avvenuto nel settore della ricerca e della formazione dà un segnale a tutta l’Italia. La nostra nazione ha tutte le forze per riprendersi – ha aggiunto Profumo – e la ripresa deve partire proprio dalla scuola e della”istruzione”.

Sul tema dell’istruzione e della scuola, impossibile non chiedere conto al Ministro delle forti polemiche legate ai TFA (tirocini formativi attivi), a cui centinaia di migliaia di aspiranti docenti hanno dovuto sottoporsi per avvicinarsi all’abilitazione. Una sorta di “quizzone” a pagamento che tante polemiche e proteste ha suscitato, da Luciano Canfora in giù. “Il processo è di regolarità. Naturalmente ci sono state delle cose che non hanno funzionato, ma tutto proseguirà nel migliore dei modi possibili” ha concluso il Ministro.


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