Scuole statali e comunali:
due partenze diverse…

da TuttoscuolaNews, n. 548 3.9.2012

Di regola i fatti valgono più delle valutazioni, perché parlano concretamente e fanno risaltare meglio le contraddizioni del sistema. Eccoli.

Siamo in una delle province dell’Emilia terremotata. La situazione che mettiamo in evidenza per un confronto eloquente, scuole statali dell’infanzia da una parte e scuole comunali dall’altra, esiste da molti anni ed è generalizzata, ma il sisma ha costretto due scuole di gestione diversa a vivere temporaneamente nello stesso edificio perché l’altro è inagibile, consentendo in questo modo ai genitori una disarmante comparazione tra le due realtà organizzative del servizio.

Le insegnanti comunali sono rientrate in servizio dal 27 agosto dopo aver fruito in pieno delle ferie (32 giorni lavorativi). Le insegnanti statali rientrano a metà di questa settimana dopo aver goduto dei 32 giorni di ferie e di altri giorni “fuori sacco”, non previsti ma concessi tacitamente dal contratto nazionale.

Le insegnanti comunali dal 27 agosto sono rientrate in servizio a orario pieno (36 ore settimanali), incontrando genitori dei bambini e preparando aule, laboratori e materiale didattico.

Le insegnanti statali inizieranno l’attività di servizio mercoledì 5 settembre con un collegio docenti di un paio d’ore, poi a casa. Nei giorni seguenti e fino al 17 settembre (inizio dell’anno scolastico) saranno a scuola 2-3 ore, non tutti i giorni, per preparare le attività educative e incontrare i genitori. Non saranno tenute, secondo i sindacati di categoria, a prestare l’orario settimanale (25 ore) fino a quando non comincerà l’attività con i bambini.

Da oggi, 3 settembre, i bambini della comunale sono a scuola; quelli della statale rimarranno a casa con nonne o zie fino al 17 settembre, primo giorno di attività educative previsto dal calendario regionale. Stesso paese, stessa scuola, stesso (quest’anno) edificio, stessa “clientela” (le famiglie di una provincia emiliana), ma due datori di lavoro (pubblici) che evidentemente interpretano il loro ruolo in modo diverso, con diverse aspettative verso il proprio personale…

A proposito, qualcuno potrebbe pensare che ci siano differenze retributive. Un insegnante della scuola comunale a inizio carriera costa al Comune, includendo gli oneri riflessi, 32.000 euro all’anno; nella scuola statale il costo per lo Stato a pari condizioni è di 31.740 euro. Pochi euro di differenza. Ma mentre l’orario settimanale nella scuola statale è stimabile in 28 ore (25 a settimana più 80 ore all’anno di servizi collegiali), in quella comunale è di 36 ore settimanali.