Riconversione sostegno,
rinviata la discussione:
i corsi intanto non partono

Franco Portelli Scuola Informazione, 19.9.2012

Rinviata la discussione prevista per oggi in VII Commissione Cultura, Scienza e Istruzione alla Camera, relativa alla risoluzione riguardante i corsi di specializzazione per il personale docente in esubero ai fini del conseguimento del titolo per l’insegnamento per posti di sostegno. Intanto i corsi non sono partiti. “Oggi abbiamo accettato la richiesta del governo di rinviare la trattazione delle risoluzioni sulla riconversione degli insegnanti in esubero sul sostegno”, ha dichiarato il deputato del Pd Tonino Russo, impegnato in difesa degli alunni in situazione di handicap. “Difendiamo il diritto dei ragazzi e dei bambini con disabilità ad avere insegnanti adeguatamente formati e specializzati”.

Il delicato tema della professionalità degli insegnanti che operano a favore dell’integrazione scolastica è molto sentito dalla nostra redazione.

Pubblichiamo a seguire un nostro pezzo su questo argomento.

C’è chi pensa di risolvere i problemi del bilancio pubblico reperendo ulteriori risorse dalla scuola. L’ultima invenzione è quella che riguarda la “riconversione sul sostegno” per i docenti in esubero.

Chi propone queste soluzioni è mai entrato in una classe?

Ha idea di cosa significa integrazione?

Conosce le problematiche educative degli alunni con handicap?

L’impressione è che l’unica cosa che aveva in testa, quando ha partorito questa idea, erano i soldi che si potevano risparmiare. Avrà forse anche pensato che tanto questi ragazzini con handicap non si sarebbero neppure lamentati.

Perché queste cose si possono fare a scuola senza paura di essere presi per “incapaci” e “dannosi”?

Forse perché la scuola può “subire” perché ci hanno insegnato che gli insegnanti e gli alunni non sono “portatori” di voti, nel gergo politico si potrebbe dire che non sono “grandi elettori”.

Immaginiamo cosa sarebbe invece accaduto se, per risolvere i problemi del deficit nella sanità, avessimo riconvertito il personale amministrativo in medici pronti a realizzare operazioni chirurgiche. Qualcuno potrebbe obiettare che l’assistente amministrativo non ha competenze mediche, neanche dopo aver frequentato un corso di formazione. Bisognerebbe riflettere sul fatto che molti docenti che seguiranno questi mini-corsi per il sostegno, spinti dalla motivazione di essere soprannumerari nelle proprie discipline, non riusciranno certamente ad avere la necessaria preparazione e soprattutto la motivazione per affrontare la delicatissima sfida educativa posta dagli alunni con handicap, che esprimono bisogni speciali.

Che importa! Dirà qualche burocrate. Così risparmiamo soldi!

Vittorio Andreoli ha scritto un bellissimo libro dal titolo “Il denaro in testa”, nel quale ha evidenziato che la società del denaro non coglie la bellezza del mondo e neanche il suo affanno, riduce l’uomo a un salvadanaio che si può rompere troppo facilmente, lasciando solo dei cocci. L’uomo non merita di diventare un contenitore di monete. Questa è la follia, oggi talmente diffusa da sembrare normale. Ma non lo è.

Chi pensa di gestire il delicato e strategico ruolo dell’istruzione nel nostro Paese con “Il denaro in testa”, non merita di essere messo in condizione di effettuare scelte politiche e amministrative: si trovi un lavoro in banca o faccia il ragioniere in qualche azienda ma, per favore, non si occupi di Scuola.