Profumo: il concorso non lede di P.A. La Tecnica della Scuola, 2.9.2012 Oggi in occasione della Giornata europea della Cultura ebraica a Venezia, il ministro Profumo è ritornato sulla problematica del concorso a cattedra e della protesta dei precari “La legge è la legge: dal 1999 non abbiamo un concorso. La legge prevede poi il doppio canale: quello di svuotamento delle graduatorie e in parallelo il concorso. Io credo che sia il modo regolare per diventare un Paese normale.” E ha poi spiegato: “Abbiamo pianificato adesso un primo concorso il 24 settembre che avrà ancora le regole attuali. Nello stesso tempo stiamo lavorando per il regolamento sulla base della delega Fioroni, per fare una seconda sessione di concorso l'anno prossimo all'inizio dell'estate, e poi con regolarità ogni due anni. Io credo che questo sia un modo giusto di procedere”. “bisogna prendere il concorso nel modo dovuto: il Paese ha bisogno di regole e le regole debbono essere rispettate. Il Paese ha bisogno di tempi e di semplificazione. Il concorso è un concorso serio, ne abbiamo bisogno, questo è quello che dobbiamo lasciare come eredità al Paese”. Per Profumo infatti “il concorso avrà l'obiettivo di avviare un processo e quindi non dobbiamo averne timore. Non viene leso alcun diritto perché i precari possono rimanere all'interno delle graduatorie, oppure possono fare il concorso. E poi per quelli che sono in alto nelle graduatorie credo sia una possibilità, una chance.” Alla domanda se la posizione in graduatoria sarà un criterio per il concorso, il ministro ha risposto: “Credo di no, i titoli devono essere titoli di tipo culturale, per esempio il dottorato o il master piuttosto che i lavori pubblicati. L'obiettivo del concorso è quello di avviare un percorso di regolarizzazione.” |