L'ex ministro: "Le graduatorie siano a esaurimento".

Scuola, Fioroni si schiera coi prof precari:
"Diritto di avere un posto fisso"

L'ex ministro dell'Istruzione Fioroni critica e rilancia: bisognerebbe "calcolare il numero reale dei precari. Stabilire la data entro la quale potranno vedere riconosciuti i loro diritti".

 Quotidiano.net,  3.9.2012

Roma, 3 settembre 2012 - Contro il concorsone bandito dal ministro dell'istruzione Francesco Profumo - e comprensibilmente osteggiato dai plotoni di prof precari della scuola - si mette ora anche l'ex ministro del governo Prodi Giuseppe Fioroni.

"La scuola ha bisogno di più fatti e meno annunci. Ha bisogno di docenti che non siano mai più precari, la precarietà è l’ultima cosa che serve a chi deve lavorare con i nostri figli", afferma Fioroni. "Profumo - aggiunge - ha bandito un concorso avvalendosi della norma introdotta dal governo Prodi nel 2007 quando il Parlamento approvò la delega all’esecutivo per definire le modalità di nuovo reclutamento del personale della scuola".

"Purtroppo - lamenta - questo passo fondamentale non è stato compiuto nè da Gelmini nè da Profumo e siamo quindi solo all’ultimo atto della vecchia metodologia". Secondo Fioroni "le graduatorie permanenti devono essere trasformate in graduatorie ad esaurimento, come facemmo noi nel 2006. Vanno chiuse riconoscendo agli insegnanti il diritto di accedere al tempo indeterminato, frutto di anni di sacrificio e di impegno".

Oltre a chiudere le graduatorie bisognerebbe "calcolare il numero reale dei precari. Stabilire la data entro la quale potranno vedere riconosciuti i loro diritti". Il passo successivo secondo l’ex ministro dell’Istruzione "predisporre un nuovo regolamento per il reclutamento basato su principi che modifichino la formazione del docente. Oltre alla teoria - spiega Fioroni - bisogna dare valenza al tirocinio pre-laurea e al praticantato post-laurea, quindi alla scuola vissuta, perchè io posso essere bravissimo nelle mie conoscenze ma non bravo ad insegnare. Mettere mano a questa forma di reclutamento - conclude - è ben più di un concorso".