"Siamo una .... squola fortissimi" - 2
La scuola materna di Vincenzo Pascuzzi, 17.9.2012 Leggiamo sul sito livesicilia.it cosa accade a Palermo: "Ci sono mille bambini iscritti che resteranno a casa e 44 insegnanti a spasso che non possono essere assunte" (1). Chiunque può completare "e mille famiglie che dovranno arrangiarsi e provvedere da sole, e mille mamme (e/o forse qualche papà) che non potranno lavorare". Questa è la situazione emblematica della scuola e dell'economia: una spirale perversa e viziosa che si auto-alimenta. Forse simili scelte faranno risparmiare al bilancio statale (scritto e formalizzato) 880.000 euro/anno, ma producono una devastazione nel bilancio (non scritto, non formalizzato) più vasto dei cittadini e della intera nazione. Chiunque lo capisce. Mille persone che possono lavorare pagano Irpef sulle retribuzioni e poi Iva sui maggiori acquisti possibili. Si può stimare, tra Irpef e Iva, un importo di 2 o 3 milioni/anno? Cioè almeno tre volte il “risparmio” di 44 insegnanti? Il bilancio statale non tiene conto delle conseguenze delle omissioni, dei tagli, dei licenziamenti e considera ogni voce o titolo di spesa (nel caso la scuola materna) non connessa con tutto il resto, quasi come una pianta in vaso, mentre in un bilancio nazionale non formalizzato dovrebbe considerare le conseguenze e le interconnessioni. Se si taglia un albero da frutta per fare legna, poi si rimane senza frutta. La Regione Toscana deve aver tenuto conto di considerazioni simili e, potendo, è intervenuta per “salvare” 107 sezioni di scuola materna, 215 insegnanti e circa 3.000 bambini (2) Possibile che Miur e Mef non arrivano a fare queste considerazioni e valutazioni? Al contrario “l'Italia è avara, e la scuola dell'infanzia, al 60% statale, al 40% comunale, è oggi assediata dai tagli d'organico (10mila insegnanti in meno dal 2009 ad oggi) e dalla povertà dei Comuni che non riescono più a mantenere i loro asili” (3). Di conseguenza “Migliaia di piccoli allievi tra i 3 e i 5 anni rischiano di non poter frequentare la scuola dell'infanzia. Le liste d'attesa scoppiano. Sono già oltre trentamila i bambini senza posto. Che resteranno a casa. Davanti alla Tv. O peggio, per strada” (3). A Bologna una mamma si ripromette di mandare la figlia a scuola nell’Ufficio del Sindaco, a Palazzo D’Accursio (4). Occorre considerare anche altri due aspetti positivi della scuola materna (ora propriamente “scuola dell’infanzia”, dal 1991). Uno, il principale, è che la scuola dell’infanzia costituisce “un aiuto prezioso per sviluppare in modo globale ed equilibrato la personalità dei bambini” (5), e poi “offre una buona base per l'istruzione e la formazione lungo tutto l'arco della vita e contribuisce a ridurre il divario educativo per i bambini a rischio” (6). Pertanto “l’investimento nel segmento che accoglie i bambini dai 3 ai 5 anni costituisce un beneficio per l’intero sistema” (7).
L’altro aspetto è
l’allinearsi virtuosamente ai livelli medi europei. Infatti: “La
Commissione europea ha proposto un nuovo obiettivo per l'Europa:
raggiungere la soglia del 90% di bambini di quattro anni che
frequentano una scuola materna entro il 2020” (6).
(1) Orlando: "La scuola
materna è un diritto costituzionale"
(2) Scuole materne in
Toscana: la Regione paga e salva 107 sezioni
(3) Chiedo asilo.
Mancano 10mila insegnanti ....
(4) “Manderò mia figlia
a scuola nell’ufficio del sindaco”
(5) L'importanza della
Scuola dell'Infanzia
(6) Educazione e
assistenza alla prima infanzia
(7) l'importanza
strategica della Scuola dell’Infanzia |