Note sull’articolo di Roger Abravanel (1), clonato acriticamente da Pietro Ichino (2).
Ed oraaa …. unbeeellapplausooo …. di Vincenzo Pascuzzi, 11.9.2012 Il riferimento è al contenuto dell’articolo e non al suo autore, che pure è stato indicato come stregone o guru del precedente ministro (3), e nemmeno al giuslavorista che lo apprezza (4). Già numerosi, e quasi tutti critici, i commenti all’articolo in questione (5) ÷ (10) indicano che in esso si fa riferimento non alla realtà “reale”, concreta, vissuta e sofferta della scuola ma a una sua rappresentazione indiretta, mediata, ipotetica, filtrata, edulcorata, strumentale, di comodo, oppure “ideologica”: sembra un articolo scritto da chi sta sopra le nuvole. Forse alcune riflessioni si possono ancora aggiungere. Vediamo.
2) L’incipit. Anche l’inizio dell’articolo è significativo e contiene messaggi appena nascosti. Esordisce evidenziando le proteste. Tra le righe si capisce che – secondo l’autore e il giornale che lo ospita in 1ª pagina – le proteste sono sempre disdicevoli e chi protesta ha torto. Ma come, in presenza di una simile leccornia del Miur, c’è chi non gradisce? 3) La domanda da k.o. C’è poi la domanda che dovrebbe stendere al tappeto l’interlocutore contrario, il lettore dubbioso e il precario storico restio ad ulteriori concorsi: «Quale insegnante preferireste per vostro figlio, una signora 45enne oggi al numero 152 della graduatoria di merito di un concorso di 10 anni fa, o una giovane trentenne che è risultata tra i primi a un concorso fatto in questi giorni?». Domanda del tutto ipotetica, inconsistente, ridicola. E solo donne. Poteva aggiungere le rughe alla 45enne a fronte dell’esuberanza e procacità fisica della trentenne! Ma torniamo seri. La maggior parte dei docenti in GM insegnano da 10, 20 o più anni come supplenti precari, hanno esperienza da vendere. La maggior parte dei trentenni – salvo future deroghe - non verrà ammessa al concorsone di Profumo per mancanza di abilitazione. 4) La morte della meritocrazia. Bisognerebbe disporre di più tempo e spazio per verificare e confutare l’affermazione di Abravanel e magari individuare il killer, se c’è davvero stato. Osserviamo solo che negli ultimi 20-25 anni è diminuita la percentuale di Pil destinata (investita o sprecata) nella scuola, che c’è stato un ministro (e l’autore lo dovrebbe ben conoscere) che in soli 3 anni ha “risparmiato” 8 mld e passa, che il Miur si sta baloccando a fare merito-metria con i test Invalsi mentre la dispersione scolastica è al 20% circa. 5) 700.000 insegnanti immeritevoli!! Questa uscita è veramente formidabile! Nessun insegnante in Italia è meritevole?! E come faremo ad esaminare i 160.000 o 300.000 concorrenti previsti! Forse ci sarebbero gli estremi anche per una class action risarcitoria! Stia tranquillo Abravanel, realizzi che il merito non è stato inventato di recente, c’era già prima, c’è ancora, solamente viene “misurato” in altri modi imperfetti, perfettibili, senza illusorie e autoritarie pretese di scientificità e oggettività. Il merito è una qualità soggettiva e convenzionale, dipende da chi la valuta e da come la valuta.
6) Ancora l’Invalsi. L’articolo termina con una
invocazione, una specie di omelia o comizietto, in favore
dell’Invalsi: “criteri oggettivi, quali i risultati delle prove
Invalsi”, “programma di valutazione e di responsabilizzazione delle
scuole”, “le forze che si oppongono al cambiamento”, “rendere
pubblici i risultati delle prove Invalsi”. Ripetiamo, l’oggettività
dell’Invalsi è da dimostrare. Se anche l’Invalsi fosse – e non lo è
- un termometro, o altro strumento di misura, perciò oggettivo e
scientifico, esso farebbe diagnostica e non terapia. E’ evidente il
tentativo del Miur di scaricare l’onere della terapia sulle scuole.
(1) Gli studenti
meritano i migliori insegnanti – 9.9.2012
(2) Scuola: che cosa
significa stare dalla parte degli studenti – 9.9.2012
(3) Abravanel lo
stregone dietro alla Gelmini – 1.12.2010
(4) Pietro Ichino. Chi
sono (e che cosa ho fatto)
(5)Un concorso vecchio
stampo
(6) Pantaleo: "Concorso
inutile e demagogico. ….
(7) Perché va di moda
parlare male dei docenti?
(8) Quinto Stato. “Sui
precari della scuola” di Rosaria per il Post del Lettore
(9) Quinto Stato.
“Stare anche dalla parte degli studenti. …. – Commenti
(10) Che cosa significa
stare dalla parte degli studenti - Commenti
(11) Codacons ai
sindaci: non aprite quelle scuole non a norma
(12) "Intorno a noi il
nulla - Da soli non ce la facciamo"
(13) Ocse: Italia
fanalino di coda negli investimenti per la scuola
(14) Una mattina a
scuola per imparare ad utilizzare il registro elettronico
(15) Una prigione
chiamata batteria |