L'intervista
Profumo: "Scuola, addio alle graduatorie Il ministro dell'Istruzione: "Dalla crisi si esce mettendo al centro università e ricerca. Più tasse solo ai fuoricorso con redditi alti. I prestiti d'onore? Sì, ispirandomi ai paesi asiatici, da restituire in cinque anni quando si lavora. Negli Usa sono troppo onerosi" di Corrado Zunino la Repubblica, 1.9.2012
URBINO - Il ministro Francesco Profumo, 59 anni, savonese, già
professore, già rettore, già presidente di Cnr, ha appena chiuso
l'ultimo dibattito, alla Festa della scuola del Pd, nel cortile del
Collegio Raffaello di Urbino. "In aprile", dice a Repubblica,
"tornerò a fare il professore sperando di lasciare un'Italia
migliore di quella che ho trovato. Ritorneremo un grande Paese".
"Smettendo di vivere al di sopra delle nostre possibilità, di creare
debito. Il nostro non è un governo ossessionato dallo spread, è un
governo consapevole che cento punti di spread sono 15 miliardi tolti
al paese".
"Il governo Monti sa che si esce dalla crisi mettendo al centro
scuola, università e ricerca. Io non sto facendo miracoli, sono solo
riuscito a ripristinare il turnover dopo anni di blocco: tanti
insegnanti vanno in pensione e tanti ne entrano. E ho riattivato un
antico modo di reclutare personale che trovo modernissimo: il
concorso. Ecco, vorrei lasciare in eredità ai giovani una nuova
fiducia nei concorsi di Stato. Quelli che faremo noi saranno puliti
e porteranno i vincitori a una cattedra" (...)
«Ventunomila nuovi docenti entrano in classe fra tredici giorni,
presi dalle graduatorie storiche. Altri ventiquattromila saranno
insediati a settembre 2013, metà dalle graduatorie, metà dal nuovo
concorso che stiamo organizzando. Altri diecimila insegnanti in
primavera: metà assunti dalle graduatorie, metà con un bando».
«Dobbiamo fare uno sforzo per recuperare i buchi del passato.
Abbiamo due necessità: svuotare una graduatoria dove sono iscritti
in 163 mila e dare continuità ai concorsi, farli tornare
un´abitudine di questo paese. Dopo la primavera 2013 ogni due anni
ci sarà una nuova prova».
«Ho ereditato una situazione pesante e sto cercando di mettervi
rimedio. E poi dobbiamo portare insegnanti giovani nelle scuole,
questo si può fare solo con i bandi pubblici. Devo anche dire che
abbiamo fatto un accordo con l´Inps che ci permetterà di valutare
chi fra quei 163 mila iscritti alle vecchie graduatorie ha ancora
bisogno di un posto di lavoro nella scuola. Alcuni, nel frattempo,
si saranno sistemati altrove».
«Mai più graduatorie. Da adesso in avanti avremo vincitori pari ai
posti disponibili. Chi non riuscirà a passare, ci riproverà in
primavera e poi ogni due anni avrà un´occasione. Non formeremo più
nuove graduatorie, cercheremo solo di svuotare quella esistente che
tante frustrazioni ha creato».
«Il test, che si terrà a inizio dicembre, serve come setaccio. E´
necessario avere un numero di esaminando non superiore ai 60-70 mila
per preparare dei buoni orali e dei buoni scritti. Faremo i test con
domande di carattere logico-deduttivo, alcuni in lingua, inglese,
francese, tedesco e spagnolo, e le altre per misurare le competenze
informatiche. Dobbiamo avvicinarci all´Europa».
«Ho ereditato anche la preparazione di quei test. Avrei potuto
interromperli, ma avremmo perso un altro e fermato un ciclo
virtuoso. La prossima prova sarà inattaccabile».
«Noi non le abbiamo aumentate, non so i singoli atenei».
«Gli studenti lavoratori pagheranno meno degli altri, come sempre.
Gli studenti che prolungano gli studi per vari motivi, e io non li
chiamo bamboccioni, avranno un aumento di cento euro il mese solo se
superano la soglia dei 90 mila euro familiari».
«Sì ispirandomi ai paesi asiatici, negli Stati Uniti i prestiti sono
troppo onerosi. Si inizierà a restituire dopo aver trovato lavoro e
per cinque stagioni». «Presente nell´intera vita di una persona. Chi lavora deve tornare a studiare, aggiornarsi. Basta una volta a settimana. E dovrà usare di più gli strumenti del sabbatico, rappresentano il distacco, il rinnovamento». |