Obblighi di servizio di settembre.
L’ambiguità del contratto

da TuttoscuolaNews, n. 548 3.9.2012

Ma cosa prevede il contratto nazionale sugli impegni di servizio in questa fase iniziale dell’anno scolastico?

L’art. 29 del CCNL non dice nulla circa il servizio da prestare in questa fase dell’anno scolastico prima delle lezioni. Sugli obblighi di servizio individuali il CCNL tace, richiamando genericamente quelli previsti in corso d’anno (preparazione delle lezioni, incontro con i genitori).

Sugli obblighi di servizio di carattere collegiale c’è un riferimento indiretto alle prestazioni dovute in questo periodo con una norma contrattuale che dispone la “partecipazione alle riunioni del Collegio dei docenti, ivi compresa l'attività di programmazione e verifica di inizio e fine anno e l'informazione alle famiglie sui risultati degli scrutini trimestrali, quadrimestrali e finali e sull'andamento delle attività educative nelle scuole materne e nelle istituzioni educative, fino a 40 ore annue”.

Capita spesso che, se qualche dirigente scolastico tenta di imporre ai docenti la prestazione completa dell’orario di servizio (18, 24 o 25 ore settimanali di insegnamento secondo i vari ordini di scuola) prima dell’inizio delle lezioni, qualche sindacato ricordi che all’inizio dell’anno vi è soltanto l’obbligo di partecipare ai collegi docenti per la programmazione.

Per quieto vivere il dirigente in genere media sulle ore di servizio da prestare.

Naturalmente ci sono anche insegnanti che a scuola ci vanno comunque tutte le mattine, ma molti loro colleghi, forti dell’ambiguità del contratto e magari spalleggiati da qualche sindacato locale, affrontano l’inizio del lavoro con un… adelante Pedro, con juicio.

Ma il problema non nasce da loro, quanto dal datore di lavoro, che da un lato retribuisce miseramente i propri dipendenti (sia quelli che si impegnano al massimo che gli altri), dall’altro – forse per una malintesa, tacita compensazione che in realtà sarebbe un accordo “a perdere” che scontenta tutti – lascia che le cose vadano così.

Peccato che questo datore è lo Stato, ossia chi lo amministra, che rappresenta tutti i cittadini e si finanzia attraverso le imposte che essi versano. Al contribuente va bene?