Concorso a cattedra: di Alessandro Giuliani La Tecnica della Scuola, 17.9.2012 Per gli idonei l’abilitazione scatterà solo al momento dell’immissione in ruolo. La verifica preselettiva si svolgerà davanti ai computer: 50 quesiti, ma ogni candidato dei 160mila attesi avrà un “batteria” diversa. Chi vorrà partecipare dovrà produrre domanda on line e usare la posta certificata. Le avvertenze e i progammi delle classi di concorso che verranno bandite. Per conoscere le anticipazioni del bando di concorso è possibile acquistare la versione digitale del quindicinale “La Tecnica della Scuola”. A pochi giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del concorso a cattedra che in due anni porterà al ruolo 11.892 nuovi docenti, in larga parte già abilitati, “La Tecnica della Scuola” è in grado di dare ai suoi lettori alcune importanti anticipazioni. Anche se dal Ministero dell’istruzione si continua a ribadire che si tratta di una procedura selettiva impostata sulle vecchie regole concorsuali, ci sono alcune novità importanti. La prima riguarda la scelta di non rendere il concorso abilitante all’insegnamento: l’abilitazione scatterà solo per coloro che verranno immessi in ruolo. La sola idoneità, l’aver superato tutte le prove, senza però approdare all’assunzione, non basterà. Quella che da qualche giorno era solo un’indiscrezione è poi diventata una certezza: i quasi 12mila vincitori del concorso verranno assunti non solo durante la prossima estate, ma anche nel 2014. La strada che conduce al ruolo sarà davvero in salita: viale Trastevere si aspetta almeno 160mila candidati. I quali, se in possesso di più titoli, potranno concorrere anche per più ordini di scuole e classi di concorso. Il primo scoglio da superare sarà la preselezione: i candidati saranno chiamati a rispondere, tutti posizionati davanti ad un computer, ad una serie di test incentrati principalmente su argomenti di logica, comprensione del testo e cultura generale. Ogni partecipante avrà la sua “batteria” di 50 quesiti, estratti rigorosamente a sorte attraverso un meccanismo automatizzato. Non sarà dunque necessario che le prove, da svolgere in circa 150 atenei e 2mila sedi scolastiche, si svolgano tutte contemporaneamente: sono previste più tornate, da “spalmare” al massimo nel corso di due giorni. Coloro che intendono partecipare al concorso dovranno obbligatoriamente farlo per via telematica. Sarà indispensabile, quindi, fornirsi della casella di posta elettronica certificata, con l’estensione ministeriale @istruzione.it Infine, inviati, il 12 settembre,al Cnpi per il prescritto parere le avvertenze e i progammi delle classi di concorso che verranno bandite. “Nel 1951 avevamo una media di tre anni di scuola a testa, pari ai paesi sottosviluppati, ma poi l’Italia ha fatto passi da gigante e nel 2011 siamo arrivati a 12 anni di scuola a testa. Il ministro dell’economia, per altro, dovrebbe tornare a scuola se dice che con la cultura non si mangia. Al contrario: più cresce l’istruzione e più aumenta il lavoro e il fatturato annuo. Ma bisogna continuare a crescere, ogni giorno.” Severo invece sulla proposta di Profumo di dotare i professori italiani di un tablet: “Il Ministro Profumo, a parer mio, non ha fatto niente, men che meno leggi o riforme. Si leggono pochi giornali? Allora i giornalisti dovrebbero chiedersi il perché, forse la responsabilità è di come sono fatti questi giornali italiani”. Ma “se ci fossero più pc nelle scuole non sarebbe una cosa negativa. Ci vorrebbe l’informatica e bravi professori che sappiano usarla, altrimenti si creerebbero solo danni. Così sarebbe più facile far girare la cultura”. Per avere tutte le informazioni e gli approfondimenti sul concorso è possibile acquistare on line il n. 2 de “La Tecnica della Scuola”. |